Assume sempre più i contorni del pasticcio il percorso intrapreso dalle Regioni Puglia e Basilicata per l’istituzione della ZES (Zona economica Speciale) Jonica. Qualche settimana fa, commentando le polemiche strumentali montate ad arte da alcune sigle sindacali, abbiamo evidenziato lo strano iter che il position paper lucano aveva seguito all’interno delle commissioni consiliari: la Regione Basilicata aveva richiesto una sorta di aggiornamento alla delibera che la Puglia aveva inviato al ministero in data 2 agosto 2018.

A conferma che qualcosa non è andata per il verso giusto sono arrivate le dichiarazioni di ieri del Ministro Lezzi, la quale denuncia la lacunosa documentazione contenuta nella proposta e nelle allegate delibere di attuazione delle due Regioni. Vi sono inoltre numerosi rilievi che, oltre ad evidenziare palesi contrasti con la Costituzione e con le direttive europee,  sottolineano la disomogeneità tra i piani proposti dalle due Regioni e la carenza di definizione nella perimetrazione delle aree. D’altronde, il polo logistico della contea di Lauria sta alla ZES ionica come l’ananas sta alla pizza margherita. Ma questi sono misteri tutti lucani.

Ora siamo curiosi di conoscere come la Regione Basilicata intenda porre rimedio a questo pasticciaccio sperando che non si trasformi nell’ennesimo treno perso da parte di questa regione disgraziata.

Gianni Perrino
Portavoce M5S Basilicata – Consiglio Regionale

 

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