Dopo i miei ripetuti interventi sullo scandalo della Sanitopoli Lucana mi ero illuso che, per lo meno per rispetto dei cittadini, i vertici della Sanità Lucana avrebbero dato una chiara risposta alle domande da me poste. Mi sarei aspettato che, per un elementare canone di trasparenza, ci fosse stata una presa di posizione, quanto meno ai fini informativi, chiarendo i provvedimenti che ritenevo indispensabili. Avevo, così, chiesto informazioni in ordine ai provvedimenti disciplinari, alle decurtazioni stipendiali previste dalla legge, alla sorte dei concorsi oggetto di conclamata turbativa.
Devo confessare di essermi illuso che quanto meno i basilari principi dell’azione amministrativa, ossia la trasparenza e l’imparzialità, fossero ancora la guida di questa classe politica.
Purtroppo mi sono sbagliato.
Alcuna risposta è pervenuta e neanche una flebile presa di posizione che desse una risposta alle domande di tutti i cittadini.
Mi sono chiesto: come è possibile che di fronte a fatti così gravi, offensivi di tutta la comunità, non si avverta il bisogno di informare l’opinione pubblica, di renderla edotta delle azioni doverose che anche la più totalitaria democrazia ha il dovere di mettere in campo per ripristinare l’immagine ed il decoro della pubblica amministrazione.
Mi ero illuso che, ponendo domande a livello politico, avrei ricevuto risposta non fosse altro che per rispetto del ruolo rappresentativo da me rivestito.
Invece nulla, solo un assurdo ed incomprensibile silenzio.
Ma, siccome nell’esercizio del mio mandato ho avuto come unica guida il rispetto del cittadino, ho deciso di non piegarmi a questa logica omertosa e di servirmi di tutti gli strumenti che l’ordinamento giuridico appresta per consentirmi di dare ai Lucani quelle risposte che hanno il diritto di avere.
Ho così formalizzato, in data 7.11.2018, un’istanza di accesso agli atti rivolgendo la stessa, oltre che alla Regione Basilicata, a tutte le Aziende Sanitarie detentrici delle informazioni (ASP, ASM, S.Carlo, CROB).
In tale istanza ho chiesto di acquisire, nonché di estrarre copia dei relativi atti, le seguenti informazioni:
a) se nei confronti dei dipendenti sottoposti a procedimento penale (cd. “Operazione Suggello”) tali P.A., ognuna per quanto di competenza, abbia intrapreso il procedimento disciplinare chiarendo l’attuale stato dello stesso;
b) se, durante i periodi di sospensione obbligatoria dal servizio, ai dipendenti sottoposti a misura cautelare sia stata operata la doverosa decurtazione stipendiale da parte di codeste P.A.;
c) se, a seguito degli atti sub a) e sub b), gli interessati abbiano prodotto memorie, istanze e/o deduzioni;
d) se siano stati intrapresi i procedimenti di annullamento d’ufficio dei concorsi oggetto di indagine.
Ho precisato che l’istanza è finalizzata ad acquisire copia di tutti gli atti di cui ai punti a), b), c) e d) di cui è stato chiesto il rilascio di copia.
Considerata la situazione, al fine di prevenire prevedibili obiezioni, ho specificato che la legittimazione e l’interesse del sottoscritto ad avanzare l’istanza trovino la loro fonte nell’art. 43 D.Lgs. 267/2000, pacificamente applicabile ai consiglieri regionali.
Ciò perchè la vicenda cui inerisce l’accesso riguarda organi e/o soggetti rientranti nell’ambito regionale. Sul punto la giurisprudenza è assolutamente consolidata avendo precisato, proprio in ordine ad una istanza di accesso presentata da un consigliere regionale, che “(…)tale accesso non necessita di motivazione, atteso che, diversamente, sarebbe consentito un controllo da parte degli uffici dell’amministrazione sull’esercizio delle funzioni del consigliere”.
Allo stato alcuna risposta è stata fornita anche se il termine di legge (30 giorni) è ancora pendente.
Naturalmente rassicuro i cittadini che, in ipotesi di diniego o di silenzio, non avrò alcuna remora ad adire il TAR a mie spese.
Il diritto all’informazione dei cittadini è per me un bene primario e farò di tutto affinché anche da noi questo diritto venga assicurato.
Certo non nascondo l’amarezza in quanto sono stato costretto a servirmi di uno strumento giuridico quando è dovere di ogni Amministrazione leale e corretta agire in assoluta trasparenza.
Devo purtroppo constatare che da noi l’occupazione del potere da parte del PD (con l’avallo della destra che siede sugli scranni regionali) ha avuto, tra le altre, quale conseguenza l’opacità.
Ma, in nome dei valori cui mi sono sempre ispirato e di quelli del M5S di cui mi onoro di appartenere, condurrò questa battaglia sino alla fine. Lo devo ai cittadini che hanno il diritto di sapere e che, soprattutto, hanno il diritto di sperare che questa vergognosa stagione sia oramai finita.
Gianni Leggieri
Consigliere Regionale M5S Basilicata