Apprendiamo con con un certo stupore le dichiarazioni di giubilo del delfino del “deus ex machina” Pittella, Mario Polese, a seguito dei colloqui di ieri tra il Ministro per il Sud, Barbara Lezzi, e la Regione Basilicata sull’utilizzo dei fondi europei.
Polese deve essere davvero confuso o la sua appartenenza partitica lo rende cieco: confonde volutamente lo scampato pericolo  rispetto al disimpegno dei fondi europei entro la scadenza di fine anno, con la virtuosità e la capacità di programmazione. Sotto questi ultimi due aspetti, infatti, non ci siamo proprio e la Regione Basilicata ha dimostrato lacune notevoli. Di questa presunta virtuosità della Basilicata non si è accorto nessuno, a parte lui e i suoi sodali: sono alla guida della Regione da decenni ma la nostra terra è tutto fuorché un fiore all’occhiello, e per saperlo basta parlare per strada con qualunque cittadino.

Anzi, qualcuno si è accorto dell’esatto opposto e quel qualcuno si chiama Corte dei Conti. I magistrati contabili hanno stigmatizzato le tante ombre sulla gestione del PSR 2016/2018 definito poco chiaro per quanto riguarda la parte della programmazione e sul quale è stata evidenziata la non veridicità degli assi portanti.

Polese e compagni hanno fatto abbondantemente il loro tempo e si arrampicano sugli specchi, chiamando tra l’altro in causa il ministro per il Sud in modo scriteriato e fuori luogo. Si facciano da parte, i cittadini lucani hanno avuto modo di capire le conseguenze del loro modo di governare.

Gianni Perrino
Gianni Leggieri
M5S Basilicata – Consiglio Regionale

 

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