Ieri abbiamo assistito all’ennesima prova di ipocrisia della maggioranza del sospeso Presidente Pittella. L’Assessore Franconi, sempre più foglia di fico della Giunta regionale, nel suo discorso in Consiglio ha tentato una goffa difesa d’ufficio, celando malamente la gravissima situazione determinatasi nel sistema sanitario regionale.
Come non ricordare le parole di Pittella e dei Direttori Generali, gli stessi oggi coinvolti nell’indagine di Matera, pronunciate durante i vari consigli comunali aperti o incontri organizzati sul territorio per parlare di sanità, pieni di sperticati elogi per la presunta trasparenza, imparzialità, efficienza e accessibilità del sistema sanitario lucano. Oggi finalmente si è avuta conferma della reale situazione: il sistema sanitario lucano appare irreversibilmente corroso da un sistema di raccomandazioni, di concorsi truccati, di commissioni fasulle, di canali preferenziali e di aiuti agli amici degli amici. Questo era e, purtroppo, è il vero sistema sanitario lucano che funzionava per “accontentare tutti”.
A chi invoca, giustamente ma con voce querula, lo scudo costituzionale della presunzione di innocenza ci sarebbe da rammentare che responsabilità penale e responsabilità politica non coincidono. Da “Sanitopoli” emergono fatti che potrebbero non costituire reato, ma che paiono politicamente, eticamente e dal punto di vista disciplinare così gravi e inaccettabili da esigere le dimissioni dei politici e l’avvio dell’iter per licenziare i dirigenti coinvolti: occorre attendere il Magistrato penale per comprendere che chi ha ripetutamente alterato le carte di concorsi pubblici per favorire, a discapito di altri concorrenti, raccomandati, amici o familiari dovrebbe essere allontanato per sempre dalla sanità pubblica e dalla pubblica amministrazione?
Di fronte alla morte della speranza di centinaia di giovani lucani che, sfiduciati, hanno deciso, obtorto collo, di voltare le spalle a questa regione massacrata, quanto valgono gli smielati appelli al garantismo? Lo andiamo ripetendo da anni che il clientelismo ha distrutto letteralmente il tessuto sociale di questa regione e l’inchiesta della Procura di Matera ha tristemente confermando che questa odiosa pratica è ancora in voga. Si prenda atto, ancora una volta, che la rivoluzione tanto acclamata dal “Deus ex machina”, Marcello Pittella, è fallita miseramente. Anzi, al di là degli slogan, non è mai esistita.
Ieri, unitamente ad alcuni colleghi dell’opposizione, il M5S ha doverosamente presentato una mozione di sfiducia nei confronti di Pittella: occorre mettere fine al gioco al massacro dei cittadini lucani che ha costantemente connotato l’andamento della corrente legislatura regionale. I cittadini lucani hanno diritto a ben altri rappresentanti e a ben altra politica.
Pittella, Franconi e restante Giunta regionale: dovete andare tutti a casa, e con voi il Consiglio Regionale. Diamo un segnale di speranza ai cittadini sempre più inorriditi dalla vostra mancanza di credibilità e dal vostro irresponsabile attaccamento alla poltrona.
La mozione, ai sensi dell’art.53 del nuovo statuto, sarà discussa non prima di tre e non oltre dieci giorni dalla presentazione: e quindi tra il 13 luglio e il 20 luglio prossimo.
Quindi c’è tutto il tempo per riflettere su questo ennesimo verminaio e mettere in campo la prima azione utile per avviare l’hard reset di questa regione.
Leggi testo Mozione di sfiducia.
Gianni Perrino
Gianni Leggieri
M5S Basilicata – Consiglio Regionale