Durante l’incontro organizzato del M5S Basilicata “Punto e Accapo. Il presente e il futuro dei lavoratori FCA e indotto. Superare la crisi attraverso ricerca e innovazione” che si è svolto lo scorso 14 ottobre a Venosa, sono state illustrate le azioni che il M5S sta mettendo in campo sia a livello regionale che nazionale per chiedere ai vertici FCA, al governo nazionale e a quelli regionali di fare chiarezza sul futuro di queste importantissime realtà aziandali.
In particolare sono state presentate le mozioni elaborate dai Portavoce Regionali del M5S, reppresentati rispettivamente da Gianni Leggieri, Mario Conca, Gennaro Saiello, nelle tre regioni coinvolte Basilicata, Puglia e Campania e quella presentata dai Portavoce M5S Senato, rappresentati da Sergio Puglio , Membro della Commissione Lavoro e Politiche Sociali.
Le mozioni impegnano i rispettivi Presidenti di Regione e gli assessori competenti “ad aprire un tavolo diretto tra il Governo nazionale, il Governo regionale, n. 2 rappresentanti del Consiglio regionale, le organizzazioni sindacali, la Confindustria e i vertici della FCA al fine di individuare uno specifico contratto di programma in grado di rilanciare lo stabilimento industriale ed il suo indotto; ad aprire una discussione sugli sviluppi occupazionali, sui nuovi modelli che andranno in produzione e le ipotesi di cessione a gruppi stranieri; a sollecitare FCA Melfi Spa e il Governo italiano ad investire sul settore dell’ibrido e dell’elettrico in maniera decisa nei prossimi anni a puntare sul rilancio degli enti di ricerca e sviluppo e su una maggiore collaborazione con le Università italiane, nonché finanziare con le risorse pubbliche di industria 4.0 l’innovazione di prodotto e di processo di cui si occupa il centro di ricerca di Melfi con l’obiettivo di migliorare la qualità del lavoro ed il numero degli occupati a risolvere le problematiche relative alle infrastrutture presenti presso la zona industriale di San Nicola di Melfi.”
La mozione presentata in Senato, firmata ancha dal Portavoce M5S lucano, Vito Petrocelli, “impegna il Governo a:
1) a convocare uno specifico tavolo di confronto che coinvolga anche la Giunta ed il Consiglio regionale della regione Basilicata, le organizzazioni sindacali, la Confindustria e i vertici della Fiat Melfi SpA , al fine di individuare un contratto di programma in grado di rilanciare lo stabilimento industriale ed il suo indotto ed aprire una discussione sugli sviluppi occupazionali, sui nuovi modelli, che andranno in produzione e le ipotesi di cessione a gruppi stranieri, anche per evitare soluzioni affrettate e approssimative dettate dalla mera necessità da parte dei vertici del gruppo FCA di conseguire rapidamente utili da redistribuire agli azionisti, nonché ad affrontare le problematiche relative alle infrastrutture presenti presso la zona industriale di San Nicola di Melfi;
2) a favorire, anche attraverso appositi provvedimenti normativi, gli investimenti nel settore dell’ibrido e dell’elettrico in maniera decisa nei prossimi anni;
3) ad assumere, in linea con quanto sta avvenendo in ambito europeo, ogni utile iniziativa volta a vietare, entro il 2030, la commercializzazione di autoveicoli con motori alimentati a diesel e benzina di origine fossile, al fine di ridurre il numero di veicoli inquinanti e contribuire concretamente al conseguimento degli obiettivi contenuti nell’Accordo di Parigi;
4) a puntare sul rilancio degli enti di ricerca e sviluppo e su una maggiore collaborazione con le università italiane, nonché finanziare con le risorse pubbliche di industria 4.0 l’innovazione di prodotto e di processo, di cui si occupa il Campus per l’innovazione del manufacturing di Melfi, con l’obiettivo di sviluppare prodotti sempre più innovativi, che possano soddisfare la crescente richiesta di una mobilità sostenibile, nonché di migliorare la qualità del lavoro ed il numero degli occupati;
5) a favorire la promozione di iniziative di sensibilizzazione nelle scuole secondarie di primo e secondo grado finalizzate a diffondere un’ampia consapevolezza sull’importanza di utilizzare veicoli a zero emissioni, garantendo la formazione di cittadini responsabili e rispettosi dell’ambiente.”
Lo stato di incertezza, come sottolineato da Domenico De Stradis dell’USB Coordinamento Nazionale Lavoro Privato e dagli interventi dei lavoratori e di altri esponenti di organizzazioni sindacali ha creato una condizione lavorativa non più sostenibile.
Si riscontrano carichi di lavoro pesantissimi, dipendenti con limitazioni fisiche (quasi tutte provocate da anni di lavoro sulla catena di montaggio in FCA) abilitati a lavorare su postazioni insostenibili per le loro patologie, condizioni di sicurezza tutte da verificare.
A questa situazione grave si vanno ad aggiungere la perdita salariale determinata dalla continua cassa integrazione per contrazioni di mercato, la perdita di permessi personali, utilizzati da FCA per coprire le domeniche pomeriggio a causa di problemi tecnici organizzative , stranamente problemi che si verificano sempre lo stesso giorno. Insomma, condizioni anomale che metteno sempre più in difficoltà i lavoratori FCA.
Gianni Leggieri
Capogruppo M5S Basilicata