All’interno del Castello federiciano di Lagopesole, è stato allestito un museo multimediale nel quale il turista può apprendere il mondo di Federico II, attraverso grandi proiezioni sulle pareti interne della Corte del Castello, accompagnate da una precisa narrazione, che proiettano il visitatore in un viaggio nel tempo. Questo museo risulta essere il quarto nel suo genere nella graduatoria mondiale.
Come sempre, purtroppo, in Basilicata accadono cose al limite dell’immaginabile, infatti, nonostante l’APT Basilicata continui a pubblicizzare lo spettacolo su Federico II, il museo risulta essere chiuso da oltre quindici giorni.
Il suggestivo spettacolo all’aperto, costato circa ben due milioni di euro, non è visitabile in barba ai buoni auspici ingenerati nella popolazione della cittadina che rienta nel territoro comunale di Avigliano e dei paesi limitrofi, la cui economia contava sull’attrattore turistico soprattutto nella stagione estiva.
Purtroppo chi ha investito soldi e tempo rimane deluso dalle disdette che stanno arrivando puntuali a causa del disservizio e che creano una conseguente riduzione delle prestazioni delle attività economiche.
Tutto ciò avviene nell’incomprensibile silenzio delle amministrazioni coinvolte nel progetto, prime tra tutte l’amministrazione comunale di Avigliano con la complicità di quella regionale che ancora una volta risulta impreparata nella gestione del comparto turismo.
Da recenti notizie apparse in diverse testate locali, che denunciano l’annosa questione, risulterebbe che da circa tre anni, l’amministrazione regionale non sia ancora riuscita a scegliere un gestore unico per evitare il pagamento di tre distinti biglietti per visitare il Castello e i suoi musei. Si tratta di una situazione insostenibile che cozza totalmente con le passerelle di Pittella e dei suoi sodali, e le promesse di sviluppo, finora millantate, collegate a Matera 2019. Purtroppo la realtà del sistema turistico lucano è ancora drammatica, nonostante le immense potenzialità: cittadine come Venosa, Melfi, la stessa Lagopesole, i laghi di Monticchio non stanno per nulla beneficiando della visibilità in costante crescita di Matera. Questo perché chi amministra queste comunità e la Ragione da decenni non è stato di avere una visione progettuale, ma si è affidato sempre all’approssimazione, che ha portato alla creazioni di situazioni misere come questa di Lagopesole e a risultati deludenti.
Voglio ricordare che secondo diversi studi di settore, nel 2016, l’Europa è stata la destinazione turistica più visitata dai viaggiatori internazionali: con circa 620 milioni di arrivi ha ricevuto, infatti, oltre il 50% dei flussi complessivi, mentre l’Italia ha consolidato la quinta posizione (50,7 milioni), confermando di essere una delle mete più desiderate nell’immaginario collettivo di tanti stranieri determinando una ricaduta economica considerevole.
Le regioni del Centro-Nord e quelle del Sud procedono ancora a doppia velocità: una realtà paradossale visto che gli attrattori più conosciuti all’estero – aspetti climatici, paesaggio, patrimonio storico-artistico ed enogastronomico – sono un quadro efficace del Meridione.
Tra le regioni italiane, al primo posto si conferma il Lazio (6,4 miliardi di euro lasciati dagli stranieri sui quasi 36 miliardi complessivi in Italia nel 2015), segue la Lombardia (6,1) e, più a distanza, Veneto (5,2) e Toscana (4,1). La prima regione del Sud (quinta su scala nazionale) è la Campania con 1,8 miliardi di euro. Il Meridione, tutto insieme, attrae appena 5 miliardi, sostanzialmente quanto fa da solo il Veneto;
La Basilicata, purtroppo, risulta addirittura fanalino di coda, nonostante la crescita dei flussi turistici avvenuta dopo la nomina di Matera Europea Capitale della Cultura per il 2019, e nonostante possegga un enorme patrimonio storico-culturale, oltre a quello naturalistico (seppur minacciato dalle numerose, troppe, attività impattanti).
Ho deciso presentare un’interrogazione indirizzata al Presidente della Giunta regionale Marcello Pittella, e all’Assessore al ramo, per conoscere se l’ente regionale è a conoscenza di tale paradossale situazione e, quali azioni si intendono mettere in campo per rimediare al disservizio descritto e in quali tempi.
La Basilicata e i lucani non possono più affidare il proprio futuro a che si sta dimostrando incapace di amministrare e di creare sviluppo in tutti i settori dell’economia. Il tempo delle vacche grasse è finito da tempo e quindi chi amministra smetta definitivamente di speculare sulla pelle di chi crede nel futuro della regione e investe tempo, fatica e denaro.
Gianni Leggieri
Capogruppo M5S Basilicata