Nonostante sia calato un silenzio senza precedenti sulle azioni che si stanno mettendo in atto in queste settimane e che riguardano sostanzialmente la chiusura di importanti reparti dei principali ospedali lucani, esiste ancora qualcuno che non ci sta, che denuncia, che lotta per evitare questa nuova mattanza sociale.
Così, dopo la denuncia di qualche giorno sulla situazione della sanità nel Vulture e sui rischi concreti che stanno vivendo gli Ospedali di Melfi e l’Oncologico di Rionero in Vulture, ecco arrivare un nuovo grido d’allarme, questa volta dalla Val d’Agri.
A denunciare quanto sta accadendo all’Ospedale di Villa d’Agri è il Comitato cittadino, il quale in comunicato ufficiale sottolinea come, dopo la chiusura del punto nascita avvenuta nel giugno 2014, ora è arrivato anche la soppressione della reperibilità Ostetrico – Ginecologica nei giorni festivi e nelle ore notturne a far data dal 1 giugno scorso.
Decisioni che lasciano l’amaro in bocca e che si sommano ai timori per il futuro di altri reparti (Pediatria ed Ortopedia). L’analogia con quanto sta accadendo presso l’ospedale di Melfi è significativa e fa intendere come vi sia una comune regia che si nasconde dietro le decisioni (ed in alcuni casi le non decisioni) dei padroni della sanità pubblica lucana.
Appare ormai chiaro a tutti che la logica che muove la riforma (“riordino”) pittelliana è l’idea che in fondo i presidi ospedalieri territoriali siano solamente una zavorra di cui liberarsi velocemente concentrando tutta la sanità lucana nei poli ospedalieri di Potenza e Matera. Una logica che non tiene conto della realtà territoriale della nostra Regione, delle tante difficoltà strutturale della nostra terra, delle caratteristiche della popolazione e delle difficoltà concrete dovute a un sistema di collegamenti sempre più carente.
Ecco perché si aspetta che i medici attualmente in servizio presso gli ospedali territoriali vadano in pensione senza procedere ad alcuna sostituzione; ecco perché si sta attuando un lento ed inesorabile smantellamento dei presidi territoriali.
Sono ben altre le politiche che andrebbero attuate in materia sanitaria, sono ben altri i settori in cui andrebbero fatti interventi per ridurre sprechi e spese inutili che incidono sulla spesa complessiva della sanità lucana. Interventi sul numero di dirigenti, interventi su sprechi e corruzione, interventi volti a razionalizzare la spesa e non a tagliarla semplicemente.
Ci dispiace, ma non basta far volare un elicottero per far decollare la sanità lucana.
Il capogruppo M5S Basilicata
Gianni Leggieri