Tutti i cittadini che abitano nella “cittadella” sanno quanto sia difficile vivere tra i mille problemi quotidiani di incuria, di abbandono delle istituzioni, di passerelle politiche nei periodi di elezioni e con tutto ciò che riguarda gli aspetti sociali legati al territorio.
Edifici fatiscenti, rifiuti abbandonati, illuminazione carente e scarsa viabilità, dovuta tanto alla presenza di buche sul manto stradale, quanto a fognature non funzionanti, a veicoli abbandonati, soste non autorizzate o a lavori lasciati incompiuti. Allo stesso modo va denunciato il degrado ambientale relativamente agli spazi nei quali mancano o sono carenti le aree verdi, i servizi pubblici essenziali, l’attività di polizia e vigilanza, l’accessibilità a nidi, scuole, farmacie e uffici postali.
Questi eventi favoriscono l’idea che la Pubblica Amministrazione sia carente o, quantomeno, distratta. Distratta nella tutela dei propri cittadini rispetto alla questione ambientale dato che vivono a pochi metri da un impianto siderurgico e con la presenza di amianto nelle proprie abitazioni. Costruire un intero quartiere urbano nelle vicinanze di un simile impianto è uno dei segni della spregiudicatezza della politica di quei tempi, non dimenticando che molti dei suoi esponenti gravitano ancora oggi nei palazzi del potere del capoluogo e della Regione.
Era il 23 novembre 2015, quando Pittella inaugurava l’assegnazione di 100 nuovi alloggi e anche qui si rileva poca chiarezza nell’assegnazione dato che ATER e Comune di Potenza hanno lasciato fuori chi in quei fabbricati ci vive da decenni, preferendo altri che nella cittadella è arrivato da poco tempo o addirittura chi viene dalla provincia. Anche qui si denuncia un’approssimazione che ha generato molti malumori tra chi condivide le problematiche di quell’area. Insomma, la solita guerra tra poveri.
Per non parlare della sicurezza dei cittadini che vivono in prefabbricati che prendono fuoco come pagliai. Nei giorni scorsi si è verificato l’ennesimo episodio di incendio. Prende fuoco un’auto e le fiamme si propagano al prefabbricato vicino. Anche questa volta non hanno funzionato gli idranti installati lungo le vie tra le varie unità abitative in legno. Risultato: un’intera famiglia ha perso la casa (se così possiamo chiamarla). Oramai le tragedie sfiorate non si contano più (e in passato non è mancato il morto).
Evidentemente a Potenza esistono cittadini di serie A e cittadini di serie B, quando invece tutti icittadini hanno pieno diritto di vivere in un ambiente urbano pulito, sano, funzionale e sicuro. Sul piano di riqualificazione, invece, non c’è lungimiranza e mancano idee innovative. Ci prepariamo a una nuova invasione di cemento, quando invece si poteva trasformare l’area in un modello di modernizzazione urbana attraverso una riqualificazione architettonica e ambientale tenendo ben presente il concetto di sostenibilità, non soltanto ambientale ma anche sociale ed economica, con un occhio ai consumi di suolo ed energia e valorizzando il riuso e il riciclaggio del patrimonio edilizio.
Occorre migliorare l’identità architettonica degli edifici agendo sulla qualità d’uso degli spazi pubblici e privati, inserendo nuove aree comuni e servizi per il quartiere; – ottimizzare il comportamento energetico dell’edificio esistente, con nuovi involucri architettonici e interventi di efficientamento della produzione e dei consumi energetici; – aumentare il numero di alloggi sociali con la modifica delle tipologie e la densificazione dei tessuti esistenti; – intervenire sulle nuove esigenze abitative, attraverso trasformazioni della distribuzione interna degli alloggi e aggiungendo nuove logge, balconi e giardini d’inverno. Insomma, Bucaletto è oramai il simbolo delle occasioni perse per colpa di una politica preistorica, troppo distratta e poco lungimirante.
Gianni Leggieri
Capogruppo M5S Basilicata