Le recenti immagini del Pertusillo hanno posto all’attenzione dell’opinione pubblica, ancora una volta, il tema della sicurezza e dei controlli ambientali nella nostra martoriata regione. Fa francamente sorridere la difesa d’ufficio del Direttore di ARPAB relativa all’elenco di scandali in cui l’Agenzia è stata coinvolta negli ultimi anni. La situazione è deprimente e l’unica soluzione per porre freno a questa lunga serie di disastri sarebbe quella di evitarli individuandone, una volta per tutte,  la fonte.

Purtroppo la Val D’Agri non è l’unica emergenza ambientale che insiste sul territorio. Ve ne sono altre che, pur avendo una minore risonanza mediatica, fanno sentire ampiamente i loro impatti negativi.

Vale la pena attenzionare il caso del torrente Jesce, il corso d’acqua che proviene dal territorio di Altamura e sfocia nel torrente Gravina di Matera, nel cuore pulsante del Parco Archeologico Storico Naturale delle Chiese Rupestri del Materano. Nei giorni scorsi sono state diffuse notizie allarmanti sullo stato del corso d’acqua, notizie che sono state confermate attraverso le analisi di ARPAB. L’agenzia evidenzia “una elevata concentrazione di Escherichia  coli” con presenza di tensioattivi e sostanze organiche probabilmente legati ad  immissioni nel torrente Jesce di reflui urbani e/o zootecnici non depurati.  

Ancora una volta si ritorna a parlare di depuratori che non fanno il loro dovere in quanto vetusti e malfunzionanti. Infatti, sembrerebbe che l’inquinamento del torrente Jesce sia dovuto al malfunzionamento del depuratore di Altamura che si trova in contrada Sgarrone, sulla strada per Santeramo in Colle, il quale scaricherebbe acque non depurate; tuttavia, anche i depuratori di Matera di Pantano (che scarica direttamente nel Torrente Gravina), Sarra e Lamione non se la passano bene e necessitano di un ammodernamento urgente con l’introduzione di sistemi adeguati di trattamento sia dei liquami che dei fanghi.

Il funzionamento del depuratore di Altamura era già stato oggetto di attenzione da parte dell’ex assessore Berlinguer che aveva posto la questione al suo omologo in Regione Puglia. Nel frattempo la Puglia ha provveduto allo stanziamento di 8 milioni di euro per superare le criticità, adeguamenti che dovrebbero essere portati a compimento nei prossimi mesi. Sul versante lucano non sembrano esserci particolari novità soprattutto in merito ai 27 impianti di depurazione sotto procedura di infrazione, tra i quali rientrano anche i depuratori della città di Matera.

Per conoscere quali azioni intenda mettere in campo la giunta per ovviare a questa situazione critica, abbiamo presentato un’interrogazione urgente in Consiglio. Dal canto nostro riteniamo sia utile intraprendere azioni di controllo in collaborazione con la Regione Puglia al fine di prevenire, accertare e, se del caso, sanzionare eventuali scarichi abusivi (o non conformi al Codice dell’Ambiente) di natura domestica, agricola, nonché industriale. È deprimente, poi, constatare che dati così importanti da divulgare per informare i cittadini, vengano pubblicati solo a seguito di articoli comparsi sulla stampa locale.

Gianni Perrino
Portavoce M5S Basilicata – Consiglio Regionale

 

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