La risposta che il presidente Pittella ha dato in aula all’ interrogazione sull’uso spregiudicato dei comandi da parte di Regione Basilicata e Parco Nazionale Appennino Lucano Val D’Agri Lagonegrese è l’ennesimo esempio della pessima cultura amministrativa della classe dirigente lucana.
Pittella, posto davanti alle evidenze e alle obiezioni da noi mosse nell’interrogazione, si è “pilatescamente” lavato le mani, trincerandosi sulla mancanza di competenza relativamente al Parco da parte della Regione. Pittella non ha risposto nemmeno in merito ai dipendenti assunti dal Parco a tempodeterminato e che, anche dopo solo poche settimane, sono stati “comandati” presso altre amministrazioni pubbliche. Tra questi vi è la segretaria particolare del Presidente Pittella. Silenzio di Pittella anche sulla constatazione che l’istituto del comando è uno strumento di carattere eccezionaleche permette al pubblico impiegato, titolare di un posto di ruolo (ovvero a tempo indeterminato) presso una Pubblica Amministrazione, di prestare temporaneamente servizio presso un’altra Amministrazione o presso altro ente pubblico.
Evidentemente, questi sono dettagli di poco conto per l’ex “gladiatore” di Lauria e non sono contemplati nella “rivoluzione”da lui promessa oltre tre anni fa.
Dopo decenni in cui la pubblica amministrazione ha svolto il ruolo di ufficio di collocamento teso a soddisfare bisogni dei politici nostrani e del loro parentado, è davvero desolante trovarsi ancora di fronte a episodi di assunzioni nella PA così discutibili e dubbie. I politici dovrebbero farsi un esame di coscienza, ammesso che ne abbiano ancora una. Ma dovrebbero farlo anche quei cittadini che si prestano e alimentano ancora questo tipo di squallidi giochetti. È anche grazie a queste manovre che la Basilicata è condannata alla marginalità ed alla deriva socio-economica, con una consistente fetta della propria popolazione permanentemente al di sotto della soglia di povertà (assoluta o relativa) e un costante esodo di giovani e meno giovani: un’emorragia che non si riesce nemmeno a frenare. Stesso discorso vale per l’inefficienza della pubblica amministrazione regionale certificata da un’analisi dell’Ufficio studi della Cgia di Mestre (su dati relativi a un’indagine condotta dall’Ue sulla qualità della Pa a livello territoriale): è tra le peggiori d’Europa (al 25° posto nel ranking delle 30 regioni peggiori d’Europa).
Urgerebbe un’immediata svolta culturale ed etica per riportare la PA entro i parametri costituzionali di buon andamento ed imparzialità. In tal senso, da parte della classe politica lucana non sembra esserci alcuna volontà di cambiamento. Il M5S, insieme ai cittadini, vuole andare avanti sulla strada della meritocrazia e delle pari opportunità. Unica in grado di riportare trasparenza, imparzialità ed efficienza amministrativa nella pubblica amministrazione.
Gianni Perrino
Portavoce M5S Basilicata – Consiglio Regionale