Domani potrebbe essere una giornata cruciale per la lotta alla ludopatia, ormai vera e propria piaga sociale dell’epoca moderna.
Come purtroppo avevamo previsto, la lobby dell’azzardo è tornata alla carica e lo ha fatto agendo sottotraccia, riuscendo ad edulcorare la proposta del Governo nazionale sulla alla riorganizzazione del settore.
La settimana scorsa, il documento era stato oggetto della Conferenza Stato Regioni e subito ha attirato le critiche da parte delle associazioni, ma anche di qualche rappresentante delle Regioni . Da parte dei rappresentanti della nostra regione, a quanto pare, solo silenzio.
La proposta avanzata dal governo è in perfetta continuità con la linea politica adottata da Renzi (ora trasformato in Gentiloni) negli ultimi mesi. Il governo avrebbe proposto una diminuzione degli apparecchi attualmente installati, l’introduzione di nuove tecnologie applicate al gioco (si parla di “newslot”) e alcune implementazioni amministrative sulla struttura delle sale da gioco (si parla di categoria “a” e “b” delle strutture). I locali che si adegueranno alle misure previste per la categoria “a” potranno essere esentati dal rispetto di tutte quelle norme che gli enti locali e territoriali hanno messo in piedi per arginare il fenomeno dell’azzardopatia: salterebbero così i distanziometri applicati da comuni e regioni, misure che minacciano concretamente chi con l’azzardo legale si arricchisce sulla pelle di chi, per via di varie situazioni di disagio sociale, non riesce a resistere alle sirene del guadagno facile che, il più delle volte, si rivelano veri e propri richiami verso il baratro economico e sociale. Ancora una polpetta avvelenata che rischia di peggiorare ulteriormente la situazione di disagio sociale creatasi con l’invasione delle varie forme di azzardo legalizzato. Pittella o chi per lui dovrebbe tenere bene a mente l’impegno preciso scaturito dalla mozione approvata in consiglio regionale ad ottobre 2016 ovvero quello di garantire e preservare l’autonomia normativa e regolamentare degli enti territoriali, nonchè quanto legiferato in materia di limiti e distanze dei punti di offerta di gioco dai luoghi sensibili (scuole, ospedali, chiese, centri sociali).
L’unica soluzione a nostro avviso è quella di applicare seriamente la legge regionale in vigore (L.R. 30/2014) e dare il massimo appoggio alle associazioni che si stanno occupando di questa gravissima emergenza sociale.
Gianni Perrino
Portavoce M5S Basilicata – Consiglio Regionale