Non possiamo esimerci dal commentare le immagini che ancora una volta provengono dalla Val D’Agri. Questa volta non si tratta della solita fiammata, ma di colonne dense di fumo nero provenienti dalle ciminiere dell’impianto, fumo che si sta spandendo per tutta la valle.

Chissà quale sarà la dichiarazione preconfezionata ad hoc dall’ufficio stampa di ENI: di sicuro qualcosa all’insegna del tuttappostismo, magari dovuta a ‘normali attività di manutenzione’.

La verità è solamente una: l’ENI sta continuando a fare i propri porci comodi ed a condurre uno sporco esperimento sulla pelle di decine di migliaia di cittadini, mentre la Regione e ARPAB sembrano fare spallucce come al solito.

La prepotenza del cane a sei zampe va oltre ogni limite e il recentissimo terremoto scatenato dall’inchiesta Trivellopoli non sembra preoccupare i vertici dell’azienda. Anche la Regione sembra che stia affrontando in maniera superficiale le incombenze relative alla costituzione di parte civile nel processo. Avevamo già avanzato dei dubbi sul contenuto fumoso della delibera che autorizzava il Presidente a costituirsi in giudizio in rappresentanza della Regione stessa nel procedimento penale. Ieri i dubbi si sono rafforzati leggendo alcuni quotidiani che riportavano la contestazione da parte del GUP della procura di costituzione di parte civile firmata dall’Assessore Franconi e non da Pittella.

Infine ricordiamo che il consiglio speciale da noi richiesto sulla riapertura del COVA, richiesta per quale qualche consigliere ci aveva pure canzonato, non si è ancora tenuto. Assessore Pietrantuono, se è tra noi, batta un colpo!

Gianni Leggieri
Gianni Perrino
Portavoce M5S Basilicata – Consiglio Regionale

 

Articolo precedenteLa Giunta Regionale di Basilicata esprima parere negativo rispetto al progetto di ricerca “Masseria La Rocca”presentato dalla Rockhopper Italia Spa
Articolo successivoNo alla riduzione del servizio di guardia medica nelle ore notturne, i tagli dovrebbero riguardare innanzitutto i costi assurdi della politica regionale