L’atteggiamento vittimistico di Descalzi, amministratore delegato di ENI, multinazionale che da 30 anni ormai sfrutta il territorio lucano è inaccettabile ed è una totale mancanza di rispetto nei confronti dei cittadini lucani e in particolare degli abitanti della Val d’Agri.
Definire “frustrante avere la sensazione di non riuscire a lavorare nel nostro paese” riferendosi al blocco delle attività del Centro Oli di Viggiano di cinque mesi a seguito dell’inchiesta della Procura di Potenza, è un ulteriore schiaffo dato ai cittadini lucani, perché sappiamo bene che ENI per molti anni ha agito pienamente indisturbata nella nostra regione.
Gli unici a dover essere frustrati dovremmo essere noi lucani. Voglio ancora una volta sottolineare che, a fronte di un prezzo altissimo pagato dai lucani in termini di salute pubblica e devastazione del territorio, i vantaggi economici sono stati veramente pochi e limitati. Certo, qualcuno ha avuto grossi vantaggi, ma questo qualcuno è la stessa ENI, qualche politico, nonché le filiere lucane che devono le proprie fortune romane proprio all’amicizia con certe lobbies. L’amministratore delegato dimentica di sottolineare che ENI in Basilicata paga royalties ridicole, le più basse al mondo, e che ha tutta la convenienza a restare a queste condizioni nella nostra terra.
Voglio dire a Descalzi, di risparmiarci questo suo tono da benefattore, perché nessuno di noi ha l’anello al naso e nessuno di noi è ancora disposto a farsi prendere in giro. Come non siamo disposti più a credere alla favola che ci vuole raccontare quando afferma che le sue priorità sono state il mantenimento delle attività estrattive in Basilicata e la salvaguardia dei posti di lavoro, perché sappiamo bene che quando le condizioni non saranno più favorevoli, come lo sono oggi, ENI abbandonerà il territorio lucano, dopo averlo sfruttato e deturpato.
Gianni Leggieri
Capogruppo M5S Basilicata