La risposta del Presidente del consiglio regionale non fa altro che rafforzare il mio convincimento rispetto all’inopportuna nomina fatta dall’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale – dice il consigliere Leggieri – ritornando sulla nomina di Scaglione. Si tratta di una difesa d’ufficio molto debole che non risponde in alcun modo nel merito delle questioni sollevate.
Ad esempio, quanto alla retribuzione percepita dal neo assunto, la delibera n. 201600157 del 04.10.2016 è chiara e non lascia spazio ad interpretazioni di sorta. L’ex-consigliere regionale Luigi Scaglione grazie al nuovo incarico attribuitogli percepirà un compenso di euro 20.247,70 per il 2016 (meglio, per quel che rimane del 2016) e di euro 121.486,22 per il 2017 e altrettanti per il 2018.
Ma al di là della questione strettamente economica, il vero dato resta la nomina di una persona che al momento risulta essere imputato presso il Tribunale di Potenza con un’imputazione gravissima. Su questo ci saremmo aspettati una diversa presa di posizione da parte dell’intero Ufficio di Presidenza e del suo Presidente, invece dobbiamo prendere atto che in Regione Basilicata chi va a processo per presunti intrecci e legami con la mafia ottiene addirittura un premio da parte delle istituzioni.
Un fatto gravissimo che solo una politica spregiudicata e priva di morale può giustificare. Alla fine sulla imputazione saranno i giudici a decidere, ma fino a quel momento sarebbe opportuno evitare certi riconoscimenti almeno per mantenere intatto il decoro delle istituzioni regionali.
È chiaro che nessuno ammetterà mai che si tratta di una nomina politica frutto dei nuovi equilibri creatisi all’interno della Regione Basilicata, con un PD sempre più spostato verso la cosiddetta area popolare. È chiaro che nessuno mai ammetterà che la nomina è il premio riconosciuto a quell’area di centro che eletta come alternativa a Pittella oggi rappresenta la più fedele stampella del Governatore. È chiaro che nessuno mai riconoscerà che dietro la nomina di Scaglione si nasconde l’ennesimo atto di clientelismo politico. Ma se anche non vi sarà mai l’ammissione di colpa da parte dei diretti interessati, i cittadini ormai hanno tutte gli elementi per trarre le loro conclusioni: la rivoluzione democratica di Pittella ha fallito miseramente e questa nomina è il frutto di una becera spartizione partitocratica.
Capogruppo M5S Basilicata
Gianni Leggieri