Seppur interessantissimo, il dibattito in quarta commissione consiliare regionale sul sostegno el’assistenza ai disabili all’interno delle scuole lucane ha purtroppo fatto emergere un’altra situazione di forte criticità che, per essere risolta, abbisogna di interventi non semplici e della collaborazione tra i vari livelli istituzionali e amministrativi, resa peraltro quasi impraticabile dalla c.d. legge “Buona Scuola”.
La soluzione per ovviare all’insufficienza di personale appare complicata e, per sopperire alla carenza di risorse, si sta pensando di integrare il “Programma straordinario triennale per la disabilità e Piano operativo annuale 2016 – art. 6 L.R. 3/2016” con altri fondi da individuare tra PON e POR.
Le risorse rivenienti dal programma straordinario regionale (poco più di 1 milione all’anno e non solo per, l’ambito scolastico) risultano insufficienti a soddisfare le esigenze evidenziate dal sistema scolastico della nostra regione. Le scuole stanno facendo tutto il possibile, ma la nomina dei soli insegnanti di sostegno non basta. Ci sono altre figure necessarie ad integrarsi con essi, come gli assistenti alla comunicazione e all’autonomia; ma non vi è chiarezza su chi ha competenza nelle nomine e sull’inquadramento a livello professionale di queste figure. L’articolazione dei vari livelli amministrativi non facilita la comprensione reale del fabbisogno regionale.
Dall’audizione in IV CCP è poi emerso il ruolo dei GLH (gruppo di lavoro per l’integrazione di alunni diversamente abili), veri e propri gruppi di studio e di lavoro composti da dirigenti scolastici, insegnanti (di sostegno e curriculari) e operatori dei servizi (degli Enti Locali e delle ASL) che hanno il compito di collaborare alle iniziative educative e di integrazione predisposte dal piano educativo. In questo caso è stato importante il contributo dell’Ispettore Nicola Caputo, Dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale di Matera, il quale ha evidenziato l’importanza del meccanismo previsto dai GLH che, una volta attuato, andrebbe a soddisfare completamente la richiesta di insegnanti di sostegno da parte delle scuole. I GLH sembrano esser diventati la scialuppa di salvataggio per ovviare alla cecità del MIUR che sottostima sistematicamente il fabbisogno effettivo di insegnanti di sostegno nelle scuole.
E’ quindi evidente l’equilibrio precario sul quale si regge il diritto allo studio per i disabili, conseguenza diretta di politiche nazionali che operano in maniera scriteriata con tagli indiscriminati a quelli che sono servizi essenziali. I vertici regionali dovrebbero sottoporre con determinazione questi temi al governo nazionale, mettendo da parte le ritrosie dovute ai vari “equilibrismi” e tatticismi politici e “correntizi”.
Secondo i dirigenti degli Uffici Scolastici Provinciali e dei rappresentanti delle associazioni presenti giovedì, le risorse del piano straordinario andrebbero canalizzate per rafforzare la formazione e l’istituzione della figura degli assistenti alla comunicazione e all’autonomia, in maniera commisurata alle esigenze. Interessanti, poi, le considerazioni portate all’attenzione della commissione da parte di alcuni rappresentati di associazioni di volontariato appartenenti all’Osservatorio Regionale sulle disabilità. In particolare è emerso come il concetto di inclusione, benché spesso citato, in realtà è di fatto trascurato e sostituito da quello di mera assistenza, che non mette al centro la persona disabile, riducendola ad un fardello più che renderla una risorsa per la società. Inoltre è stato sottolineato come sia fondamentale intervenire in tenera età, tra zero e sei anni, per sperare di ottenere risultati di un certo rilievo.
Insomma, sono ancora diverse le problematiche che i disabili e le loro famiglie sono costrette ad affrontare durante il percorso scolastico: il dettato costituzionale e le leggi in materia sono ancora una volta completamente e desolatamente disattese. Per quanto ancora?
Gianni Perrino
Portavoce M5S Basilicata – Consiglio Regionale