Il presidente Pittella da alcuni giorni ha tolto definitivamente i panni da “gladiatore” e ha iniziato a vestirsi da “gufo”, e tutto ciò, devo dire, è estremamente sorprendente vista la sua assoluta adesione alle teorie antigufi del suo capo fiorentino, Renzi.
Pittella, in costante pellegrinaggio verso Roma e Palazzo Chigi, ha paventato il possibile dissesto finanziario della Regione, causato dalle mancate entrate derivanti dalle royalties del petrolio, che non stanno più maturando a seguito del blocco della produzione del Centro Oli ENI di Viggiano, posto sotto sequestro dagli inquirenti nell’ambito dell’inchiesta Trivellopoli.
Pittella e la sua nuova maggioranza “allargata” non avevano messo in conto che prima o poi la magistratura avrebbe fatto luce sulla totale incapacità della Regione e di Arpab di gestire e reagire alle pressioni di ENI e Total, tutelando in primis l’ambiente e la salute dei cittadini.
Se non si ritengono capaci di amministrare i lucani, la sanità, l’Università senza i milioni di euro derivanti dalle royalties, vadano a casa, perché i cittadini non possono più accettare l’elemosina e i ricatti delle multinazionali del petrolio.
I dati INPS certificano il fallimento totale del Jobs Act e delle politiche del lavoro del PD, soprattutto in Basilicata, dove le nuove assunzioni, con la fine del doping delle decontribuzioni, sono in netto calo nel periodo gennaio-marzo 2016, passate dalle 14.069 dello stesso periodo dello scorso anno a 10.748. In calo sia le assunzioni a tempo indeterminato che a termine. Le prime risultano in calo addirittura del 29,5% (2826 contro le 4008 del 2015), le seconde passano dalle 9868 del 2015 alle 7693 dei primi tre mesi del 2016. Nel complesso le assunzioni hanno subito una sforbiciata del 23,6%. Il dato lucano è il peggiore a livello nazionale.
Come sempre sono i giovani lucani che subiscono maggiormente l’incapacità di chi governa la regione Basilicata oramai da troppo tempo, Pittella e il Pd, che sono stati capaci anche di far naufragare il programma Garanzia Giovani, che doveva essere la misura della svolta per la platea dei Neet i giovani che non studiano e non lavorano, perché per i tirocini i soldi, al momento, non ci sono più, ma soprattutto perché nessuno lo ha detto ai ragazzi lucani che, invece, per quella misura possono continuare a presentare la domanda. Per i tirocini erano stati stanziati 8 milioni e 639mila euro, a cui la Regione aveva aggiunto altri 4 milioni e 300 mila euro per un totale di 13 milioni di euro destinati a 4400 ragazzi, un numero che è già stato raggiunto da dicembre 2015, periodo in cui si sono esauriti i 13 milioni di euro.
Mentre la Basilicata affonda, i vari Pittella, Speranza, Lacorazza, Cifarelli mettono in atto l’ennesimo teatrino dello scontro interno al PD lucano, stranamente sempre a ridosso delle tornate elettorali, con l’unico obiettivo della solita spartizione poltrone.
L’adesione dei vari esponenti del PD ai comitati referendari per sì o per il no sono diretta conseguenza dell’assegnazione o meno di assessorati regionali e comunali.
Gianni Leggieri
Capogruppo M5S Basilicata