Nonostante gli oltre 15 milioni di votanti e i 12,8 milioni di SI contro le trivelle in mare, il referendum non è passato: il quorum (50% più uno degli aventi diritto al voto) non è stato raggiunto. Alla fine hanno vinto la scorrettezza istituzionale, la scarsissima informazione da parte della Rai, i trucchi squallidi e gli sgambetti alla democrazia proprio da chi dovrebbe tutelarla e promuoverla: Renzi e Napolitano che hanno invitato a “non votare”, dando un sonoro schiaffo alla Costituzione e al diritto-dovere di voto.
Noi ce l’abbiamo messa tutta. Sin dal 21 luglio 2015, giorno in cui il M5S Basilicata presentò la proposta di deliberare i quesiti referendari (contro trivelle, inceneritori e oleodotti incompatibili con ambiente e salute), abbiamo cercato di non tralasciare nulla ed abbiamo inseguito con costanza l’obiettivo: iniziare davvero un percorso di abbandono definitivo di trivellazioni e fonti fossili, puntando solo sulle rinnovabili. Abbiamo partecipato al percorso referendario e non abbiamo fatto mancare il nostro contributo nei vari incontri tenutisi a Roma presso la Conferenza dei Presidenti delle Asssemblee delle Regioni.
Da oggi, ricominciamo dai 12 milioni, 822 mila, 918 SI! Arricchiti da questa importante esperienza, continueremo a lavorare sodo per risollevare questa regione. Ripartiremo da quell’importantissimo 50,16% di lucani che si sono recati alle urne, facendo della Basilicata l’unica regione italiana che è riuscita a sfondare la soglia del quorum. Abbiamo certo perso una battaglia, ma i 12,82 milioni di SÌ e, ancor più, il risultato lucano, rappresentano un messaggio chiaro e forte a Renzi e, soprattutto, al nostro “governatore” Pittella: la percentuale dei votanti di ieri è superiore a quel magro 47,60% che si recò alle urne alle ultime elezioni regionali del 17/11/2013. Il dato relativo al SI si attesterebbe attorno al 96%!
Caro Marcello Pittella, la maggioranza deI cittadini lucani ha chiaramente ribadito un NO alle trivelle e, quindi, la sfiducia nelle politiche energetiche e di tutela ambientale del suo governo regionale. Martedì 19 aprile avrà un altro motivo per raccogliere “baracche e Robortella’s” e rassegnare, responsabilmente, le dimissioni.
Gianni Perrino
Portavoce M5S Basilicata – Consiglio Regionale