I primi dati pubblicati da diverse testate giornalistiche dopo il sequestro delle cartelle cliniche negli ospedali lucani da parte degli inquirenti dimostrano quella che fino a pochi giorni fa era solamente una tesi, in Basilicata si può parlare apertamente di disastro ambientale.
Al di là delle contestazioni che verranno fatte in sede processuale dai Giudici che stanno portando avanti l’inchiesta trivellopoli, non è più possibile nascondersi dietro un dito, occorre chiamare le cose con il loro nome e per questo non possiamo non riconoscere che quanto prodotto dalle estrazioni petrolifere in Val d’Agri si è trasformato in un vero e proprio disastro ambientale.
La Basilicata senza mezze misure è la nuova terra dei fuochi, anche se dire questo irrita il Governatore Pittella preoccupato solamente dell’immagine della nostra Regione all’estero e non delle morti che una intera classe politica ha sulla coscienza.
I dati sulla incidenza dei tumori (e non solo) nella nostra Regione sono drammatici e il fatto che questi dati siano di gran lunga più disastrosi proprio nelle zone interessante dalle attività di estrazione del petrolio, la dicono lunga sul legame che intercorre tra malattie tumorali e petrolio.
Sono numerosi i medici di base che denunciano ormai tassi di incidenza e di mortalità sempre più preoccupanti e dopo i dati pubblicati da “Medici per l’ambiente” ora sono arrivate anche le riflessioni del l’Oncologo Antonio Giordano il quale lancia in una intervista un allarme chiaro: “se saranno confermati i dati, siamo di fronte ad un disastro ambientale di una gravità enorme”.
Rispetto a questa situazione e a questo quadro desolante che si sta delineando ciò che più di ogni altra cosa colpisce è il silenzio assordante di chi è stato chiamato a tutelare i cittadini lucani. Non una parola dall’Assessore regionale all’ambiente – Berlinguer –, non una parola dall’Assessore alla Sanità – Franconi – rispetto a quello che è stato ipotizzato, sempre dall’oncologo Antonio Giordano del “Temple Istitute di Philadelphia e dell’Università di Siena”, come uno dei disastri ambientali più grandi d’Italia.
Probabilmente anche Berlinguer e la Franconi avranno avuto ordini precisi dal Governatore Pittella di tacere e di non contrastare in alcun modo ENI e TOTAL come fu chiesto all’ex assessore Ottati.
Probabilmente costoro sono stati chiamati a ricoprire il ruolo di Assessori nella Giunta Pittella in nome e per conto delle grandi multinazionali che avvelenano la nostra terra e ci stanno uccidendo tutti.
Silenzio assordante e mancanza di interventi per difendere i cittadini lucani impongono a questi signori di tornarsene a casa. La loro commistione con l’industria del petrolio , se pure non diretta, è chiara. La loro responsabilità per non aver controllato, per non aver vigilato, per non aver messo in campo tutte le azioni possibili per salvaguardare la salute pubblica e l’ambiente è evidente. Non ci sono scusanti per costoro. Come non ci sono scusanti per il Governatore Lucano che nel tentativo di scaricare le responsabilità su altri, non fa altro che aggravare la sua posizione politica.
Il Governatore rappresenta la continuità rispetto ad un mondo politico che ha creato il problema e lo ha coperto. Il Governatore Pittella rappresenta la continuità rispetto a De Filippo e alle Giunte che hanno voluto svendere la nostra terra. Il Governatore Pittella è responsabile per le mancanze di Arpab e degli Uffici regionali, per i suoi rapporti con l’ex ministro Guidi e con Renzi, per le sue decisioni di boicottare le commissioni di inchiesta chieste dal Movimento 5 Stelle di Basilicata e per aver ignorato tutti i segnali di allarme.
Questo è un disastro ambientale che pesa sulle spalle di molti, non solo di Eni e di Total, ma anche di tutti coloro che hanno messo a tacere le loro coscienze facendo finta di non sapere.
Il Capogruoppo M5S Basilicata
Gianni Leggieri