Nell’inchiesta che sta scuotendo la piramide del potere politico e petrolifero nazionale e lucano emergono alcuni agghiaccianti particolari che toccano da vicino un consigliere regionale del PD: si tratta dell’enfant prodige della Valle del Sauro, Vincenzo Robortella, figlio d’arte di Pasquale, ex consigliere regionale coinvolto nello scandalo “Rimborsopoli”.

La pericolosa connessione dei Robortella’s con lo scandalo petrolifero scoperchiato dalla Direzione distrettuale antimafia di Potenza sarebbe nella partecipazione detenuta da Vincenzo Robortella nella società Outsourcing S.r.L. La società, secondo gli inquirenti, oltre ad aver ottenuto finanziamenti attraverso Sviluppo Basilicata la cui regolarità appare molto dubbia, sarebbe stata al centro di trattative tra l’ex Sindaco di Corleto Perticara, Rosaria Vicino e Gianluca Gemelli, compagno dell’ormai ex ministro Federica Guidi. Rosaria Vicino, attualmente agli arresti domiciliari, non solo avrebbe gestito, nel miglior solco della tradizione clientelare lucana, tutte le assunzioni relative all’indotto petrolifero, ma avrebbe fatto di tutto per favorire la Outsorcing S.r.L, società nella quale, tra i soci, spunta il nome anche di suo figlio, Gerardo Fiore.

Dalle carte dall’inchiesta e dalle intercettazioni diffuse dalla stampa emerge come la Vicino fosse una delle più inquietanti e potenti figure politiche dell’’alta valle del Sauro. Rosaria Vicino, ex sindaco di un piccolo paese di poco più di 2500 anime, è descritta come un autoritario “comandante” (così l’avrebbe definita il sottosegretario De Filippo) a capo di un esercito di “clientes”: fa rabbrividire e accapponare la pelle la terribile frase della “comandante” Vicino indirizzata a Rocco Carone, manager della Maersk H2S Safety Service Italia: “None, a noi la sicurezza non ce ne fotte niente… Ma non ci pensassero proprio, io gli blocco tutto”.

E’ stato ripugnante dover leggere fino in fondo il resto delle dichiarazioni della “comandante” di Corleto Perticara: trasudano di una prepotenza che sfocia nella disumanità, un delirio di onnipotenza che trae linfa dalla sicurezza di impunità di chi conta su protezioni politiche altolocate (pare che la Vicino appartenga all’area PD dell’ex governatore De Filippo).

Davanti al verminaio scoperto dalla DDA di Potenza, qual è la linea del PD lucano? Pittella si trincera nella solita imbarazzata giaculatoria del “massimo rispetto e collaborazione nei confronti della Magistratura, perché verità sia fatta”. E poi “l‘invito ad un atteggiamento responsabile, equilibrato ed eticamente corretto”: ecco, finalmente un invito da condividere e che il 29enne Robortella dovrebbe seguire annunciando le sue dimissioni da consigliere regionale, e dando un esempio che ci auguriamo presto venga emulato dallo stesso Pittella. Le dimissioni di Robortella sarebbero finalmente un segnale di assunzione di responsabilità e di etica per tutti quei quei giovani (suoi coetanei e non) che hanno abbandonato la terra lucana perchè in Basilicata il futuro è appannaggio del familismo amorale e del più bieco clientelismo politico. E sarebbe anche un inequivocabile messaggio anche a coloro che sono stati assunti, dalle compagnie petrolifere tramite “l’ufficio di collocamento” della Signora Vicino o di altri politici lucani. Prima ancora dell’accertamento delle responsabilità penali, Pittella, Robortella & soci devono accollarsi dinanzi ai lucani le enormi responsabilità politiche dell’immane voragine ambientale e morale in cui hanno fatto sprofondare la Basilicata.

Gianni Perrino
Portavoce M5S Basilicata – Consiglio Regionale

 

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