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Riceviamo e pubblichiamo su www.basilicata5stelle.it la lettera degli espropriati dell’area sulla quale dovrebbe sorgere l’ospedale di Lagonegro. La vicenda è stata oggetto di una interrogazione di Gianni Perrino (M5S) alla quale è stata data risposta durante il consiglio del 16 dicembre 2015
Qui il commento di Gianni Perrino in Consiglio.
Egregio Assessore Berlinguer ,
abbiamo appreso con stupore della risposta data nell’interrogazione proposta dal consigliere regionale Gianni Perrino ove , tra l’altro , Lei afferma :
1) la conclusione positiva dell’iter espropriativo nei confronti di tutti gli espropriati ad eccezione delle famiglie VICECONTI/VICECONTE le quali hanno adito l’Autorità Giudiziaria;
2)che le famiglie VICECONTI/VICECONTE avrebbero ostacolato i lavori ;
3)che la Regione Basilicata avrebbe provveduto ad uno svincolo parziale dell’indennità provvisoria.
Orbene, volendo tralasciare l’evidente tenore calunnioso e diffamatorio delle sue affermazioni, Le chiediamo se si sente a posto con la coscienza. Ha preso mai visione del piano particellare allegato al progetto definitivo? In detto atto risultano VENTICINQUE proprietari dei quali soltanto in CINQUE, titolari dell’ 8% circa dell’area ospedaliera, hanno accettato l’indennità offerta dalla SOL SPA; i restanti 20, pari al 92% della stessa area ospedaliera, a prescindere da chi abbia già interessato l’Autorità Giudiziaria, sono tutti in contenzioso. E sono in contenzioso altresì, per avere ricorso in Corte di Appello, la quasi totalità dei tecnici componenti i 9 collegi tecnici nominati dalla stessa SOL SPA per la stima dei beni ai sensi dell’articolo 21 del DPR 327/01 .
Il contenzioso è sorto perché la SOL SPA ignorando la stima effettuata dai tecnici da essa stessa incaricati (le cui risultanze sono state riportate e pubblicate nel ripetuto piano particellare ) relativamente ai terreni notificava ai proprietari un’ indennità pari a 1/5 circa della stima pubblicata .
Quanto agli ostacoli posti in essere dalle famiglie VICECONTI/VICECONTE ci risulta che durante e dopo l’esecuzione dei sondaggi siano intervenuti Carabinieri e Guardie Forestali i quali hanno riportato l’esito dei sopralluoghi alla Prefettura di Potenza e alla locale A.G.. Pertanto, al fine di evitare il protrarsi di affermazioni calunniose, suggeriamo di acquisire le risultanze agli atti delle predette Autorità .
Al contrario, risulta che al fine di agevolare l’esecuzione dei lavori è stato consentito ai tecnici e maestranze della SOL SPA l’accesso a particelle di terreno mai interessate da provvedimenti emessi dalla Regione Basilicata . In un’ occasione , in particolare, risalente all’estate del 2014, è stata loro data anche della sabbia occorrente per il sigillo dei sondaggi nonché permesso loro l’utilizzo dell’acqua occorrente alla sonda per le perforazioni. Acqua attinta da fonti esterne all’area interessata dai provvedimenti .
Relativamente al più volte decantato svincolo parziale delle somme depositate, corre l’obbligo di ricordarLe di una recentissima lettera della RTS di Potenza la quale smentisce categoricamente l’esistenza di provvedimenti di svincolo , figuriamoci l’esistenza di un eventuale svincolo laddove le somme non risultano neanche depositate (e queste sono la stragrande maggioranza) .
Concludendo, Sig. Assessore Berlinguer ci si attendeva da chi rappresenta le Istituzioni una presa di coscienza e un atteggiamento equidistante da coloro i quali cercano di trarre beneficio calunniando gli altri.
Le famiglie VICECONTI/VICECONTE hanno un solo torto ossia quello di aver aperto gli occhi alla collettività e agli organi di controllo riguardo un ‘opera il cui costo preventivato in euro 42 Milioni (la cui realizzazione è ancora incerta) prevede ora un impiego di denaro pubblico pari a circa 130 Milioni di euro .
In tutta sincerità , Egregio Assessore Berlinguer, i ritardi e le problematiche emerse non sono da attribuire a coloro i quali, pur in assenza dell’inizio dei lavori, sono stati sbattuti fuori di casa e vivono a casa d’ affitto, bensì a problematiche riguardanti la scelta del sito e la burocrazia che imperversa negli uffici Regionali.
In Fede
Domenico Viceconti,
Agnese Puppo,
Natalino Viceconte,
Carmelina Ladaga