Dopo la squallida messa in scena del 15 Luglio a Policoro, Pittella e il codazzo di figuranti a suo seguito, hanno un’ulteriore occasione per dare seguito ai mille spot degli ultimi giorni.

Questa volta, parafrasando Piero Lacorazza,  “l’appello all’unità” lo lancia il M5S Basilicata, ovvero l’unica forza politica che, nel corso di questa X legislatura, ha mantenuto un atteggiamento coerente e costante, volto alla salvaguardia del territorio lucano e scevro da qualsiasi tipo di conflitto di interesse.

Quella del M5S Basilicata è una proposta netta al Presidente Pittella, alla sua maggioranza e a quelle opposizioni di facciata complici nella disastrosa scelta di non impugnare le norme pro-inceneritori e pro-trivelle contenute nel decreto Sblocca Italia: la Regione Basilicata richieda un referendum ai sensi dell’articolo 75 della Costituzione per l’abrogazione dell’articolo 35 del decreto Passera, degli articoli 35, 37 e 38 dell’infame Sblocca Italia.
Non è una provocazione la nostra, non è una boutade dovuta al forte caldo di questi giorni, non è nemmeno l’ allucinazione provocata da un veloce sciopero della fame: l’art. 98 del Regolamento interno del Consiglio Regionale prevede espressamente questa possibilità.

Cari Pittella, Lacorazza, Cifarelli ripetete tutti insieme il mantra dell’art. 75 della nostra bellissima costituzione: “E` indetto referendum popolare per deliberare l’abrogazione, totale o parziale, di una legge o di un atto avente valore di legge quando lo richiedono cinquecentomila elettori o cinque Consigli regionali.” Oggi può essere il giorno giusto per ridare dignità a questa regione e per chiedere scusa alle migliaia di cittadini che il 4 dicembre 2014 manifestavano e che ancora oggi manifestano sotto i palazzi del potere. La Basilicata può essere la prima delle 5 regioni a deliberare in questa direzione, accantonando per un momento i tristi primati che la caratterizzano (da anni siamo la regione più povera d’Italia) e dando una scossa di orgoglio ad una popolazione che vuole essere protagonista di uno sviluppo sostenibile basato sulla enormità di risorse pulite che il territorio lucano mette a disposizione.

Deve partire da questa terra il messaggio guerriero al ducetto di Firenze, sarà poi naturale l’adesione delle altre regioni minacciate: basti pensare che sono ben sei le regioni che hanno impugnato lo Sblocca Italia (Abruzzo, Campania, Lombardia, Marche, Puglia e Veneto).

Si ridia ai cittadini la possibilità di decidere sul loro futuro, questa sarebbe la più bella risposta alle velleità autoritarie e neocoloniali di Matteo Renzi, delle lobbies petrolifere e di tutti quelli che speculano senza pudore sul nostro territorio: fermiamo l’invasione di inceneritori e trivelle.

In tutto questo contesto, anche i sindaci possono fare la loro parte. Erano in tanti lo scorso 14 luglio a Scanzano Jonico per il consiglio comunale monotematico sul petrolio. A partire da Leone, tutti possono seguire l’esempio di Francesco Mundo, sindaco di Trebisacce (Cosenza), il quale ha semplicemente applicato il principio di precauzione contro la ricerca di idrocarburi solidi e gassosi: a Trebisacce é vietata e/o sospesa l’esecuzione di ogni lavoro installazione di macchine e/o attività presupposta, connessa e consequenziale alla ricerca di idrocarburi solidi e gassosi e collegate alle attività di ispezione e trivellazione.

Questa è l’unità che piace a noi: Pittella, Lacorazza, Leone, ADESSO TOCCA A VOI!

Link richiesta presentata in Consiglio Regionale.

Gruppo Consiliare M5S Basilicata
Gianni Perrino
Gianni Leggieri

 

Articolo precedenteLEGGIERI: Dopo il flop di ieri si torni a parlare seriamente di come arginare la petrolizzazione della Basilicata.
Articolo successivoImminente la discussione sulla proposta M5S di referendum abrogativo degli art 35, 37 e 38 dello Sblocca Italia: sul NO alle trivelle, in fibrillazione Pittella e il PD.