Continuano a manifestarsi le conseguenze nefaste di alcuni provvedimenti contenuti nella legge di stabilità regionale 2015 e approvati nottetempo dall’irresponsabile maggioranza PD “griffata” Pittella, che ricordiamo, è un medico chirurgo di Lauria.
Dopo l’imbarazzante marcia indietro sui tagli drammatici previsti per i dializzati, gli emofiliaci e i dializzati dall’ art.21 L.R. 5/2015 (approvata una modifica durante l’ultima seduta di consiglio regionale), Pittella si trova a fronteggiare l’emergenza relativa alla cancellazione della prestazione dei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) aggiuntivi (c.d. prestazioni “extra-LEA”) che, a decorrere da quest’anno, saranno garantiti solo ai pazienti con un reddito familiare complessivo inferiore a € 14.000,00 (art.22 L.R. 5/2015).
Come l’ANED (Associazione Nazionale Emodializati) ha evidenziato, la “rimodulazione” (eufemismo che significa “taglio”) delle prestazioni “extra LEA” voluta da Pittella andrebbe a compromettere le cure per nefropatici cronici e per pazienti affetti da altre gravi patologie, quali Alzheimer, la SLA e gli oncologici terminali. Si pensi ai prodotti “aproteici” utili per le cure dei nefropatici, ma anche alle spese che i trapiantati affrontano per viaggi e soggiorno in altre regioni o all’estero: “viaggi della speranza”, purtroppo inevitabili per i cittadini lucani.
La Basilicata rischia, quindi, di diventare il “fanalino di coda” nell’erogazione di prestazioni extra-LEA; prestazioni che sono, nella quasi totalità dei casi, “salva vita” soprattutto per le fasce più deboli della popolazione. La gran parte delle regioni italiane, infatti, sono andate nella direzione diametralmente opposta a quella della Basilicata: la Regione Lazio, ad esempio, con legge regionale n. 41/2002 ha stabilito una soglia di reddito personale inferiore a ben € 55.000,00 per la concessione dei rimborsi spese ai trapiantati per interventi effettuati sia in Italia che all’estero.
Tutto questo ennesimo caso di drammatico taglio delle prestazioni sanitarie si sarebbe potuto evitare approvando gli emendamenti che il M5S aveva già proposto durante i lavori del Consiglio Regionale: ma le priorità per Pittella & soci allora erano altre (finanziare EXPO2015, creare l’ennesimo ente inutile, l’EGRIB, provare a fare qualche assunzione notturna, condonare gli abusi edilizi, varare altre norme di favore per questa o quell’altra lobby o casta intoccabile).
Per questo, il M5S Basilicata, lo scorso 28 aprile, ha presentato una proposta di legge modificativa dell’art. 22 della L.R. 5/2015 che introduce il criterio dell’ISEE (al posto del reddito familiare) per l’accesso alle prestazioni “extra-LEA”.
Tenuto conto che, per il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (leggasi la tabella tratta dall“Appendice al Rapporto ISEE 2012” di seguito riportata), le famiglie lucane (che la SVIMEZ ha quantificato pari a 232.624, con una media di componenti pari a 2,48) che hanno un ISEE inferiore a 20.000 euro sono l’ 83,6% del totale:
la proposta di legge del M5S Basilicata introduce un valore reddito ISEE di 20.000 euro al di sotto del quale viene garantita l’esenzione totale per le prestazioni extra-LEA.
Un appello ai Consiglieri Regionali di Basilicata: per favore, approvate la nostra proposta di legge, ristabilite un minimo di giustizia ed equità a favore di categorie particolarmente deboli. “Le due più grandi sventure nella vita sono una cattiva salute e una cattiva coscienza” scriveva Tolstoj. La prima (la cattiva salute) appare una condanna per i cittadini lucani soprattutto privi di disponibilità economiche; mentre la seconda (la cattiva coscienza) sembra essere ormai tratto caratteristico di chi governa la Basilicata.
La nostra proposta di legge è visionabile qui ed emendabile dagli iscritti al Sistema Operativo M5S. Eventuali suggerimenti o modifiche proposte dai non iscritti possono essere inviate all’indirizzo: segreteria@basilicata5stelle.it
Gianni Perrino
Capogruppo M5S Basilicata