Protocollata oggi una mozione del Consigliere Gianni Leggieri con la quale si chiede la revoca di una determina dirigenziale che attribuisce di fatto mille euro annui esclusivamente ai dipendenti di aziende che operano nell’indotto ENI, per un totale di oltre un milione di euro all’anno. L’atto amministrativo, proveniente dal Dipartimento Programmazione e Finanze, darebbe attuazione ad uno strano progetto frutto del “Protocollo d’intenti” sottoscritto nel 1998 tra Regione Basilicata ed ENI S.p.A.

In base a quanto si evince dalla determina, detto progetto mirerebbe a migliorare il sistema produttivo e le condizioni di benessere sociale e il livello di partecipazione dei lavoratori dei processi produttivi. Peccato però che la ricerca del benessere, in questo caso, sia circoscritta ai soli dipendenti di aziende che operano nel comparto ENI e convenzionate con l’OPT, un’associazione no profit tra i cui soci, oltre alle rappresentanze datoriali, figura stranamente la triade CGL-CISL-UIL.

Insomma, si utilizzano le solite belle parole per nascondere l’ennesima operazione che di fatto predilige quelle società che massacrano con inquinamento e veleni la nostra piccola ma bella Regione. Tutto questo mentre le aziende zootecniche e faunistiche chiudono i battenti.

Per non parlare della politica scellerata alla quale il Presidente e la sua Giunta ci ha costretti ad assistere negli ultimi giorni, vedasi il caso di pura depravazione politica inerente al taglio dei fondi per i dializzati o l’istituzione dell’EGRIB, un nuovo ed ulteriore ente-carrozzone per la gestione dell’acqua. Mentre al popolo lucano manca il pane, per gli amici petrolieri e per i loro dipendenti non mancano premi d’ogni sorta (e questa volta anche con la benedizione dei sindacati).

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