Dopo la sconcertante performance giornalistica della signora Grenci, tocca ancora, non senza rammarico, tornare sulla infima qualità di certa informazione nostrana di cui l’articolo di ieri a firma di Salvatore Santoro è solo l’ultima cristallina dimostrazione. Santoro riferisce di un “cretino” che avrei rivolto all’altro portavoce in consiglio regionale per il Movimento 5 Stelle, Gianni Leggieri. Il fatto riferito è completamente falso, ennesimo frutto velenoso a danno del Movimento Cinque Stelle di Basilicata partorito dalle morbose (e “allineate”) fantasie di Santoro.
Probabilmente amplificate dalla noia mortale di un consiglio da egli stesso definito “soporifero”, nonostante l’importanza degli argomenti in discussione. Per inciso, complice la sonnolenza, tra le altre cose, è sfuggito al cronista del Quotidiano il tentativo, per ora sventato grazie al M5S di Basilicata, di modificare in senso autoritario il regolamento del consiglio limitando e ostacolando al massimo soprattutto la possibilità delle minoranze di emendare le proposte di legge della maggioranza pittelliana e PD. Tornando all’ultima fandonia attribuitami da Santoro, come chiunque può verificare seguendo la registrazione del consiglio regionale disponibile sul sito internet istituzionale (www.consiglio.basilicata.it), la mia frase è stata “solo gli stupidi non cambiano idea”.
Quindi, esattamente il contrario di quanto compreso dal solerte Santoro: difatti, come ho pure avuto modo di precisare in consiglio, il mio era un elogio a chi, come Gianni Leggieri, constatando che un problema – come quello di bloccare lo “Sblocca Trivelle e Inceneritori” – è urgente perchè tocca la carne viva dei cittadini, cambia idea e decide di anticiparne la discussione e la votazione in consiglio. Considerata la recidiva, sono costretto, seppur malvolentieri, a chiedere al Quotidiano di pubblicare la presente rettifica ai sensi delle vigenti leggi.
Ora mi è chiara l’idea di fare “giornalismo” di Santoro. Che dire? Chissà se un giorno la cambierà.
Portavoce M5s Basilicata
Giovanni Perrino