Giornata davvero “particolare” quella del 6 maggio scorso in Consiglio Regionale: ben due dei cosiddetti “assessori balneari”, Ottati e Berlinguer, hanno sparato vere e proprie fragorose bordate contro ARPAB e ARBEA, due organismi strumentali fondamentali (almeno sulla carta); il primo per il controllo ambientale e, quindi, la tutela della salute dei cittadini lucani; il secondo per le erogazioni in agricoltura. Berlinguer, sollecitato da un interrogazione di Rosa (FdI) sulla grave questione ambientale posta da Sider Potenza, ha candidamente ammesso che fino a questo momento l’ARPAB non ha dato alcuna risposta alle sollecitazioni della Giunta Regionale, “istituzionalizzando” una sorta di stato permanente di “impotenza” da parte della Regione nei confronti di questo ente e certificando la grave carenza in materia di controlli ambientali.
Ottati, invece rispondendo ad una interrogazione sull’ARBEA, ha dichiarato che in Basilicata è radicata “l’assenza di cultura di controlli” e che, “alcuni concetti che non sono proprio di uso comune, come l’audit interno, l’audit esterno, l’etica, il codice etico, gli standard dei controlli internazionali”. Non esistono in Basilicata, secondo Ottati, concetti come “indipendenza e obiettività, competenza e diligenza professionale, aggiornamento professionale continuo, valutazioni interne ed esterne, gestione delle risorse umane, gestione del rischio (…), monitoraggio dell’azione correttive, governance dei sistemi formativi”. Insomma, la modernità secondo Ottati si è fermata ad Eboli, la Basilicata è ancora immersa nelle tenebre dell’Alto Medioevo: “tutti concetti che fanno parte integrante di amministrazioni moderne, soprattutto quelle che sono chiamate a gestire fondi pubblici in un modo sano ed effettivo“.
Durissimi “j’accuse” diretti ai dirigenti regionali e ai colletti bianchi degli enti strumentali. Parole guerriere quelle di Berlinguer e Ottati, parole di chi sembra aver voglia di cambiare rotta, dense di buon senso. Parole che si sono infrante contro il muro di silenzio e apparente sordità della dirigenza regionale e dei direttori ARPAB e ARBEA, ma che sono state ignorate dalla stampa e dai media lucani, che, evidentemente non ritengono i “j’accuse” dei due assessori pittelliani degni del benchè minimo segno di attenzione: non una riga sui quotidiani locali, nemmeno un cenno nei telegiornali della rete pubblica, la cui sede potentina è minacciata di subire una cura dimagrante ed essere accorpata, solo a livello di funzioni dirigenziali, quella pugliese. Come si spiega tanto assordante silenzio? E’ il silenzio opportunistico di chi si aspetta qualcosa in cambio dalla politica lucana?
Nel frattempo, alla luce delle parole dell’Assessore Berlinguer sulla grave carenza (che si traduce in assenza) di controlli dell’ARPAB, il Gruppo Consiliare M5S ha presentato un’interrogazione a firma del portavoce Gianni Perrino, per conoscere le intenzioni dell’Assessorato all’Ambiente in merito ad alcune richieste AIA e/o VIA che, ove concesse determinerebbero un consistente aumento del volume emissioni inquinanti (basti pensare a ITALCEMENTI di Matera). Fino al ripristino di un livello almeno accettabile di effettività dei controlli da parte dell’ARPAB, il M5S chiede la sospensione di tutti i procedimenti amministrativi in itinere per la concessione (o ampliamento) di nuove AIA compresa quella richiesta da Italcementi a Matera che determinerebbe l’aumento di ben 5 volte (fino a 60 mila tonnellate all’anno) dei rifiuti da incenerire a pochi chilometri dalla città, Patrimonio Mondiale dell’Umanità Unesco. Il M5S vuole chiarezza: non è tollerabile, nemmeno per un secondo, che la salute dei cittadini possa essere ostaggio dell’inefficienza o assenza di controlli dell’ARPAB.
Gruppo consiliare M5S di Basilicata
Giovanni Perrino