In una interrogazione-mozione il M5S di Basilicata ha sollevato il tema delle scorie nucleari a Rotondella. Da poco piu’ di un chilo di biossido di uranio, ai circa 19 di plutonio e di uranio altamente arricchito, come ha riferito l’allora sottosegretario all’Ambiente, Marco Flavio Cirillo (Pdl) e come ha dichiarato lo stesso Barack Obama, durante la sua recente visita in Italia.
Ai centri Sogin di Saluggia e Casaccia sono stati prelevati 19 chili mentre al centro Trisaia di Rotondella solamente uno. Questa differenza risulta essere eccesiva e molto probabilmente da verificare. Per questo il M5S di Basilicata chiede al Presidente della Regione Pittella di fare chiarezza e tutelare sino in fondo la sicurezza dei cittadini lucani.
La Regione Basilicata deve pretendere maggiore trasparenza, oltre che sulla quantità, anche sulla qualità del materiale riportato quella notte del 29 luglio scorso, fuori dall’Itrec e dall’Italia, con un’azione che il senatore M5S Vito Petrocelli, ha opportunamente definito «militare a tutti gli effetti». Si sa: il plutonio, un suo solo isotopo, ha un’emivita di 24.200 anni; ed è fondamentale per la realizzazione di bombe nucleari e puo’ essere un componente dei proiettili anticarro.
Proiettili sperimentati durante la guerra dei Balcani di qualche anno fa, che, oltre a perforare i carri armati serbi, hanno destato il fondato sospetto che siano stati la causa primaria della morte di ben 45 militari italiani per Leucemia. Militari col compito di portare la pace nell’ex Jugoslavia.
Pittella potrebbe chiedere lumi al suo predecessore, Vito De Filippo, che forse sapeva e ha taciuto. Il presidente si faccia promotore e garante di una richiesta di spiegazioni dettagliata del trasporto di quella notte, eseguita per giunta senza un piano di evacuazione e di sicurezza delle popolazioni; ricorrendo al trasporto aereo militare che, da tutti i parametri di sicurezza, è considerato come la scelta più pericolosa e a più alto rischio civile e ambientale.
Il presidente non può non considerare che il Plutonio a Rotondella rischia di trasformare, se non lo ha già fatto, il territorio del Metapontino in un possibile obiettivo militare, comportando così molti più rischi per le popolazioni. Anche il compianto giudice Nicola Maria Pace, parlò di probabile presenza di plutonio a Rotondella, in una memorabile audizione in Commissione parlamentare.
Sarebbe ora di sapere una volta per tutte quali rifiuti radioattivi gestisce e produce l’impianto nucleare dell’Itrec di Trisaia e, visto che Pittella si deve informare ottenga anche conferma o smentita di quanto l’Ambasciata Americana in Italia ha lasciato intendere ai portavoce Mirella Liuzzi e Vito Petrocelli del M5S, in occasione della consegna di una richiesta scritta dal Movimento, indirizzata al Presidente Obama con la quale e’ stato ufficialmente chiesto di ottenere il rimpatrio delle barre di “Elk River” custodite presso la Trisaia di Rotondella.
I portavoce hanno appreso che le 84 barre di uranio-torio sarebbero diventate, nel frattempo, di proprietà italiana. In tal caso è opportuno conoscere l’iter che ha determinato il cambio di proprietà. Purtroppo, per le centrali nucleari, oggi, tale tecnologia è considerata obsoleta.