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Una giornata di speranza quella che si è tenuta a Marconia presso la delegazione comunale, dove gli Attivisti del Movimento 5 Stelle del metapontino hanno promosso un incontro di sensibilizzazione su “Inquinamento e Agricoltura”. Speranza perché tra il pubblico presente in sala vi era un folto gruppo di giovani; speranza perché, una volta tanto, il dibattito ha assunto un carattere costruttivo, al di là delle rispettive appartenenze politiche.
Come ha amaramente ribadito il Sindaco Di Trani, la situazione della Val Basento è gravissima: l’inchiesta che ha investito Eni, Tecnoparco e i numerosi faccendieri che gravitano attorno allo sporco business dell’oro nero è la drammatica conferma di una violenza costante perpetrata ai danni dei cittadini Lucani, del nostro Territorio e dell’economia ad esso legata.
Qui si parla chiaramente di traffico illecito di rifiuti che, non potendo essere trattati dal Centro Eni di Viggiano, verrebbero smaltiti direttamente nel fiume Basento: la prova del nove è data dall’ordinanza del Comune di Pisticci che ha bloccato le attività agricole in attesa di una mappatura ed ha presentato una denuncia alla Procura della Repubblica contro ignoti. Tuttavia, il sindaco Di Trani ha lasciato intendere di non voler chiudere definitivamente le porte ad Eni, parlando di “utilizzo di tecnologie meno inquinanti”: una sorta di inquinamento “sostenibile”. Le slides mostrate del Prof. Lasalandra hanno fatto riemergere preoccupanti parallelismi tra la Terra dei Fuochi e la reltà lucana.
Non è solo il modello industriale da rivedere, c’è bisogno di cambiare rotta anche per quanto riguarda il settore agricolo. Caponero (ALSIA – Agenzia Lucana di Sviluppo e di Innovazione in Agricoltura), ha giustamente sottolineato che il danno diventa ancora più grande se non si tiene conto dell’uso smodato di pesticidi che intaccano la catena alimentare: allo stato attuale non ci sono dati sufficienti per quantificare questo tipo di inquinamento.
L’Abbate, dopo aver illustrato la PAC (Politica Agricola Comune), ha esortato Perrino a fare forti pressioni in Consiglio Regionale affinché i fondi comunitari all’agricoltura vengano gestiti in maniera oculata, premiando le produzioni di altissima qualità. L’avvocato Di Pisa, impegnato nella difesa di alcuni lavoratori in causa con aziende coinvolte nel business dello smaltimento dei rifiuti speciali, ha posto un forte accento sulla prevenzione, citando i Principi del Diritto Europeo dell’Ambiente e facendo notare a tutti che in Italia non esiste il reato di disastro ambientale. La strada è molto lunga e irta. C’è da cambiare questo modello di sviluppo, come ha detto il consigliere regionale del M5S, Gianni Perrino. Ma non possiamo abbandonare la barca che affonda, e non dobbiamo più fidarci delle relazioni edulcorate e patinate (il “tuttappostismo”) della Regione Basilicata.
Non si può più retrocedere sulla tutela della salute delle persone, l’elemosina dell’ Eni non è più gradita. Abbiamo tutte potenzialità e i mezzi per costruire un nuovo “modello di sviluppo” che ruoti intorno all’ agricoltura, ai prodotti tipici, alle produzioni di qualità.
Urge invertire la rotta: il petrolio ci lascerà, già tra 5-10 anni, falde irreversibilmente inquinate e territorio desertificato.
E’ questo quello che vogliamo?
Mappa delle discariche in Basilicata
Slide interventi:
PAC G. L’Abbate, La discarica una bomba ecologica G.Lasalandra, LO SVILUPPO SOSTENIBILE