Da oggi tutti i lucani siederanno in Parlamento, con Vito Petrocelli al Senato, e con Mirella Liuzzi alla Camera, che saranno i portavoce di tutti noi lucani.
Gli attivisti del Movimento 5 stelle sono grati alle città e alla regione per questa straordinaria voglia di democrazia, e ricordano a tutti che nel Movimento 5 stelle il voto non è una delega data ad un rappresentante, ma un impegno ad occuparsi della propria comunità, locale e nazionale, grazie al tramite in Parlamento dei portavoce Petrocelli e Liuzzi, due semplici cittadini al Parlamento e non due “onorevoli”. È soprattutto dopo il voto che il Movimento chiede la partecipazione attiva di tutti i cittadini, perché è finito il tempo della delega, ed è iniziato il tempo in cui il potere torna al popolo: tocca a noi.
Il MoVimento 5 stelle è la prima forza politica in entrambi i capoluoghi, nella provincia di Matera, e sfiora il primato nell’intera regione Basilicata, raggiungendolo in molti dei suoi comuni. Un risultato straordinario ma non inatteso, ottenuto senza mezzi, senza denaro, e soprattutto senza quell’apparato clientelare che l’ex primo partito ha usato ed usa per autoalimentarsi e che il Movimento rifugge come l’antitesi della democrazia.
Un risultato dilagante, con punte del 41% a Rapolla, del 35% a Montalbano Jonico, del 34% a Grassano e Maschito, del 33% a Scanzano Jonico, del 32% a Rionero, Pignola e San Chirico Nuovo, del 31% a Matera, del 30% ad Anzi, del 29% a Cancellara, Oppido e Carbone, del 28% a Venosa, Pisticci, Policoro e Tito, del 25% nel feudo di Bubbico, Montescaglioso, del 28% in quello di Dalessandro: Miglionico.
Le 5 stelle brillano anche in tutti i centri del Vulture (Venosa, Melfi, Rionero, Atella, Barile, Rapolla, Ginestra, Maschito) e del Bradano (Lavello, Palazzo San Gervasio, Montemilone, Genzano) che vedono il primato indiscusso del Movimento 5 stelle. Anche entrambi i capoluoghi hanno il Movimento 5 stelle come primo: a Potenza, amministrata da Santarsiero e feudo di Colombo, Luongo e Margiotta, il MoVimento scavalca il Pd raggiungendo il 26%, e per la prima volta dal Dopoguerra il primo partito alle Politiche a Potenza non è quello del Senatore Emilio Colombo, dato che da solo segna la portata storica e rivoluzionaria di quanto stia accadendo.
Nella città di Matera, amministrata da Adduce e feudo Pd di Antezza e Viti, si è assistito al fragoroso tonfo del Partito Democratico, dove lo tsunami a 5 stelle ha travolto un potere che a molti pareva inattaccabile sfondando ampiamente la quota del 31% e facendo piombare il Pd dal 43% del 2008 al 23% di oggi e contraendo il Pdl di Viceconte, Latronico e Buccico dal 37% del 2008 al 14% di oggi, con la Lista Ingroia della Mastrosimone ferma al 3% e CD di Mazzocco e Benedetto sotto il 2%. Non possiamo pertanto sottacere la sonora, inappellabile e pesante sconfitta delle attuali ammistrazioni, e dei relativi capibastone, a tutti i livelli: comunale, provinciale e regionale, sia del PD che del PDL. L’attuale prima forza politica in Italia, a Matera, a Potenza, ed in tanti altri comuni lucani e d’Italia li esorta a trarne, finalmente, le dovute conclusioni. I cittadini lo hanno già fatto.
Sono gli stessi cittadini che abbiamo incontrato tutte le settimane degli ultimi anni ai banchetti in piazza e al mercato, che hanno partecipato alle riunioni sull’acqua pubblica, la scuola, il lavoro, la decrescita, il petrolio; cittadini che hanno firmato per farci partecipare alle elezioni, che ci hanno donato qualche euro in cambio di una spilletta, che ci hanno offerto il locale per la nostra sede, la stufetta per scaldarla, che ci hanno affisso gratuitamente i manifesti, che ci hanno prestato l’apecar per far salire Beppe Grillo o ci hanno fornito l’impianto per i comizi, che ci hanno dato sorrisi e che si sono avvicinati per lamentarsi della cittá e proporre soluzioni, che hanno organizzato incontri in tutti i paesi della regione, che ci hanno stampato gratis i volantini, che ci hanno creato il sito internet, che partecipano al forum sul sito e al gruppo su facebook, gli stessi cittadini che hanno firmato nel gelo per “zeroprivilegi” , che ci hanno prestato le loro telecamere, che hanno girato, montato e visto i nostri video, che ci hanno offerto un caffè (loro a noi), che ci hanno dato un passaggio quando abbiamo forato, che ci hanno dato pacche sulle spalle per non mollare e qualcun altro scappellotti perchè “siamo troppo irriverenti”; cittadini che ci hanno avvicinato per raccontarci della Resistenza, ma anche delle olive dei loro campi, che ci hanno votato e che incontriamo tutti i giorni sull’autobus, allo stadio e al mercato della frutta. É più facile essere sudditi. Loro invece hanno deciso di essere cittadini, e da domani saranno in Parlamento. Con noi, e con te.