Vi ricordate della Conferenza su Petrolio e Ambiente (COPAM) promossa dalla Regione Basilicata nel marzo 2011 a Matera? Noi attivisti del M5S la ricordiamo bene, perché eravamo presenti a contestare gli intervenuti, pronti a rassicurare la popolazione lucana che, salvo qualche piccolo effetto collaterale, le attività di ricerca ed estrazione di gas e petrolio non hanno effetti ambientali e sanitari per cui preoccuparsi.
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Dopo un anno e mezzo i petrolieri, i loro amici nelle istituzioni, negli ordini professionali, nelle imprese e nelle università ci riprovano. Ci riprovano con la complicità dell’Ordine dei Geologi di Basilicata, che organizza un convegno farsa della durata di 3 giorni, dal 30 novembre al 2 dicembre 2012.
Solito nome altisonante per il convegno e soliti esperti di parte, la parte dei petrolieri ovviamente. Dall’onnipresente Tabarelli (Nomisma Energia) a Scandone (Università di Pisa), solo per citare i più ferventi sostenitori del “tutt’apposto”, del “non c’è da preoccuparsi” e del “chi contesta è un allarmista sconsiderato”.
Poi ci saranno i politicanti, dal PDL al PDmenoL passando per il feudo lucano IDV, tutti uniti allegramente a sostegno del Memorandum firmato dal governatore De Filippo (PDmenoL) e dall’ex sottosegretario Viceconte (PDL) a sancire, tutti uniti, l’aumento di estrazione di greggio nella nostra disgraziata regione.
Ci riprovano proprio in questi giorni in cui ben 6 compagnie petrolifere (Shell, Apennine Energy, northem Petroleum, Enel L., Eni, Nautical Petroleum) stanno presentando richieste per trivellare nel Mare Jonio.
E non solo nello Jonio, perché il ministro Passera, con il decreto CrescItalia, ha in sostanza consentito di trivellare l’Adriatico, il Canale di Sicilia e il mare di Sardegna.
I rischi, noti a tutti ma non ai nostri politici filo petrolieri, sono tanti e gravi:
– probabile inquinamento anche con le sole attività di ricerca
– moria di pesci fino all’80% entro 5 km dall’area in cui si utilizza l’air gun, la tecnica per generare onde sismiche che rivelano la presenza di giacimenti
– uso di sostanze tossiche e possibili perdite di idrocarburi in mare
– fenomeni di subsidenza delle aree costiere, con aumento di erosione e alluvionamenti
Se ci devastano il mare, con un solo atto distruggono la storia, l’identità e al futuro economico di un popolo.
Sabato 1 dicembre, assieme ad altri comitati ed associazioni in piazza Mario Pagano a Potenza, ci saremo anche noi attivisti del M5S di Matera, a ribadire le ragioni dei cittadini e per mettere sempre al primo posto la tutela della salute pubblica ed il rispetto di condizioni ambientali e sanitarie ottimali per tutti.
Abbiamo invitato Beppe Grillo a venire in Basilicata per questa occasione. Chi sa che non possa liberarsi dai suoi impegni e venire a sostenere dal vivo questa lotta contro l’assalto alla Basilicata ed al suo mare.