Il collettivo ALJAB (All Lucanian Journalists Are Bastards) nasce nell’estate del 2012 a seguito di continui ed inesatti pezzi giornalistici e pseudotali a mezzo stampa, tv e web sul M5S Basilicata.
Il collettivo ha come obiettivo quello di smascherare la cattiva informazione e difendere l’operato dei 5stellini lucani tramite argomentazioni critiche mosse ai vari media. Il collettivo ALJAB non accetta attacchi personali e sfoghi isterici, difende l’anonimato di chi scrive ed opera al suo interno e si autoproclama “fondamentalista della buona informazione“. Nel collettivo è d’obbligo parlare sempre al plurale. ALJAB si propone come sintesi di quelle che sono le opinioni degli attivisti del M5S Basilicata nei riguardi della stampa, lette sui forum, sulle e-mail, sui social network.
Il collettivo è aperto a tutti quelli che vogliano seguire queste semplici regole.
Sin dalla nostra costituzione, noi di ALJAB siamo stati molti impegnati a leggere alcuni articoli sulla carta stampata che riguardano il movimento 5 stelle Basilicata, la politica lucana ed il petrolio.
In questa occasione vorremmo parlare proprio di questi temi, ponendo alla vostra attenzione tre articoli dei principali quotidiani lucani.
Vogliamo subito iniziare con quello che è, a nostro parere, il peggiore di tutti.
A Maggio “La Nuova” scriveva questo articolo dal titolo “Grillini in campagna acquisti”
La chicca più interessante di tutto l’articolo è:
“Così, a quanto pare, oltre al rodato gruppo materano, si lavora anche nel Potentino, dove sarebbero in azione esponenti campani e calabresi del movimento 5 stelle per scovare gli amministratori del futuro. Contattati, tra l’altro, anche giovani amministratori della città e della Provincia di Potenza. Lo scopo è di garantire la costituzione di una nuova classe dirigente già pronta per le prossime elezioni tanto politiche che amministrative.”
Quindi, secondo loro, attivisti del M5S sarebbero giunti dalla Campania e dalla Calabria (e perché non dalla Puglia?) in cerca di nuovi esponenti 5 stelle, tipo quello che fanno da sempre gli osservatori di calcio delle squadre italiane e non in Brasile.
Solitamente quando un giornale scrive qualcosa di molto forte così come si è permessa “La nuova”, dovrebbe citare delle fonti, dare un minimo di autorevolezza a quanto detto. E invece? Invece niente. Questo articolo non è nemmeno firmato, non c’è uno straccio di spiegazione della redazione alle incessanti domande poste dagli internauti visibili nei commenti in basso. Solo silenzio. Silenzio e tante, troppe, chiacchiere da bar.
E allora questo è per noi “La Nuova”. Un giornale che riporta le chiacchiere del baretto.
Approfittiamo dell’occasione per ricordare al suddetto giornale lucano che possiede i numeri di telefono di alcuni attivisti potentini e materani e che quest’ultimi, tempo addietro, furono addirittura contattati per un’intervista (mai avvenuta).
Andiamo avanti.
Veniamo ad un recente articolo de “Il quotidiano” di Paride Leporace.
Non capiamo se l’articolo sia una fredda cronaca (cit.) di quella che è la situazione politica lucana o un semplice riassunto delle schifosissime puntate precedenti.
L’articolo, inoltre, fa capire bene cosa significa stampa di regime: giornalai che presumono di fare un grande servizio alla comunità con “sottili” analisi politiche, scrivendo in verità di fuffa e pugnette. Insomma, roba da slogarsi i polsi.
Capitolo Gazzetta del Mezzogiorno.
Il quotidiano pubblicava qualche tempo fa un’intervista al geologo Carlo Doglioni che il M5S riportò e commentò anche tramite articolo a firma di tal Vito Petrocelli.
Doglioni smentì categoricamente di aver rilasciato un’intervista alla GdM e al principio, non capendo che il M5S aveva riportato semplicemente un articolo , minacciò querele ed azioni legali contro i cinquestellini.
Chi dovrebbe essere querelato è invece chi ha scritto l’articolo.
Doglioni tenne a precisare che «un dirigente della Fondazione Mattei mi ha fatto delle domande, cui ho risposto per iscritto e che in parte sono contenute nell’articolo citato sulla GdM, cui evidentemente è stata passata la conversazione. Tuttavia, leggendo l’articolo, ho letto con notevole disappunto che mi sono state attribuite (o sono state modificate) frasi e concetti che non ho mai espresso».
Noi del collettivo ALJAB sosteniamo ciò che anche la OLA ha detto qualche tempo fa, ovvero che la Gazzetta del Mezzogiorno, come molti altri giornali, pubblica “– per convenienza economica – intere pagine di pubblicità mascherate da articoli”.
In questa occasione siamo però di fronte ad un vero e proprio pizzino con domande e risposte passate da qualcuno della Fondazione Mattei (quindi dall’ENI) al giornale.
Noi ci chiediamo: è questa l’informazione che vuoi lucani vi meritate?
Sono questi i giornali di cui tessere le lodi?
Sono graditi commenti sugli argomenti trattati.
Sono caldamente sconsigliati quelli tipo “siete dei supponenti”, “avete la verità in tasca”, “siete solo voi la fonte pura dell’informazione in Basilicata”: non ci interessano, grazie. Restiamo sulla sostanza, per cortesia.
Noi pensiamo che sia meglio ragionare con la propria testa di tanto in tanto, più che con la lingua da lecchino.
A presto,
Collettivo ALJAB