Riceviamo e pubblichiamo questa lettera di denuncia.
Vergognarsi di essere materano!
Si è proprio questo il sentimento che provo ogni qualvolta incontro un camperista nel mio girovagare.
Chi vi scrive è un camperista veterano che ha fatto della sua passione un motivo di implementazione del turismo itinerante per la Regione Basilicata. Infatti sono l’ideatore di un progetto regionale chiamato “Basilicata in Camper” che vede numerosi paesi partecipanti, ma che vede anche la solita assenza del comune di Matera. Comune che ormai da sempre pare aver boicottato questa forma di turismo che in tutt’Europa è incentivata e in special modo nelle città d’arte. Forse tale atteggiamento è dovuto dal fatto che tale turismo non alletta grosse speculazioni edilizie e strutturali .
Ma anche questo mio pensiero non trova fondamento, infatti basta farsi un giro in città e vedere come la sensibilità dell’Amministrazione ci sia tutta, nel rione di serra venerdì ad esempio esistono delle infrastrutture nate per ospitare i camperisti con tanto di bagni, parco , boccio metro, bar ecc. tutto rigorosamente abbandonate e qui di camper non se ne è mai vista nemmeno l’ombra.
Ma se la gita cittadina si prolunga sulla collinetta di serra rifusa non si può non notare l’ennesimo tentativo dell’Ammistrazione di realizzazione di un’area camper, che a vederla sembra nuova, in un contesto di strutture di quartiere fatiscenti, ma a vederla bene si scopre che sta già franando. E il costo vi chiederete …… molte centinaia di migliaia di euro sino a sfiorare il milione.
Ora vi domandate perché io mi vergogni di essere materano.
Sapere che con cifre molto inferiori altrove in regione di stanno realizzando signore aree camper funzionanti. Sapete l’imbarazzo che provo ogni qual volta un presidente di club con decine di associati programmano il loro viaggio in Basilicata e solo a Matera sostano al massimo una notte perché non hanno nemmeno un fontanino dove attingere acqua. Scusatemi ma è la rabbia di un camperista profondamente innamorato della propria regione e della propria città.
Giulio Fabrizio